La Lazio si rialza: poker al Lecce

Guglielmo Guidi

Brividi ed emozioni all’Olimpico, dove Lazio e Lecce danno vita a un match bellissimo. Finisce 4-2 per la squadra di Inzaghi, ma i salentini possono comunque essere soddisfatti per la prestazione e l’atteggiamento mostrato in campo. Le reti di Correa (doppietta), Immobile e Milinkovic-Savic fanno volare i capitolini, terzi in classifica insieme al Cagliari. Per gli ospiti gol di Lapadula e La Mantia, Babacar sbaglia un rigore sul punteggio di 2-1.

Spettacolo – Piacevole e divertente, il primo tempo vive sul filo di un sostanziale equilibrio, che la Lazio prova a spezzare con maggiore insistenza. Correa e Luis Alberto impegnano subito Gabriel, ma il Lecce reagisce e propone il suo calcio, come sempre. Il pressing dei salentini, altissimo, è quasi sempre efficace e permette alle due punte di affacciarsi pericolosamente dalle parti di Strakosha; dall’altra parte, il capocannoniere Immobile – premiato come MVP di ottobre – è contenuto senza troppe difficoltà dalla difesa. Le occasioni migilori capitano però sui piedi di Milinkovic-Savic e Mancosu, che sbagliano clamorosamente da due passi. 

Botta e risposta – Col passare dei minuti cala l’intensità e i capitolini ne approfittano subito. Luis Alberto danza sulla trequarti e trova un pertugio impossibile per Correa, che ringrazia e batte Gabriel con un perfetto diagonale. Lo svantaggio scuote gli uomini di Liverani: passano dieci minuti e Lapadula approfitta di una dormita di Lulic per firmare la sua terza rete consecutiva. 

Emozioni a non finire – Se i primi 45′ erano stati ricchissimi di contenuto, il secondo tempo è addirittura esaltante. Grandi giocate, errori e polemiche, succede davvero di tutto. Milinkovic-Savic riporta avanti i biancocelesti sfruttando un cross col contagiri di Acerbi e un buco difensivo della difesa ospite, ma il Lecce è vivo e reagisce ancora da grande squadra: Mancosu viene atterrato in area di rigore e lascia la battuta a Babacar, che si lascia ipnotizzare da Strakosha; sulla respinta del portiere, il più lesto di tutti è Lapadula, che però parte prima del tiro del compagno di squadra. Manganiello annulla e non fa ribattere il penalty, nell’incredulità generale. La Lazio capisce che è il momento di affondare e non ha pietà per gli avversari: prima Immobile dal dischetto, poi ancora Correa fissano il punteggio sul 4-1. A nulla serve il colpo di testa di La Mantia, che rende meno pesante il passivo.

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