Tre punti che sono ossigeno e tengono vive le ambizioni di Champions League: sono quelli che arrivano al Franchi per il Milan di Gattuso I rosssoneri vincono 1-0 in casa della Fiorentina, grazie alla rete di Calhanoglu in un primo tempo letteralmente dominato dagli ospiti. Musica ben diversa nella ripresa, quando la Fiorentina ritrova i tifosi della curva Fiesole (in sciopero per tutti i primi 45′) e ritrovano anche un pizzico di verve. Donnarumma blinda il successo, il Diavolo si gode la terza vittoria di fila e si riporta a -3 dall’Atalanta momentaneamente terza (di mezzo c’è l’Inter, impegnata lunedì in casa col Chievo). Momento nero per la Fiorentina: quarta sconfitta consecutiva, cori contro i Della Valle al triplice fischio.
Montella col 4-3-3 Montella schiera i viola col 4-3-3 e accentra Milenkovic, con Laurini terzino, per rimpiazzare l’infortunato Pezzella. In attacco, dà fiducia a Mirallas e lascia fuori Simeone. Gattuso risponde confermando Suso e Borini, i goleador della vittoria sul Bologna, al fianco di Piatek. In campo, complici le tante defezioni rossonere, il francese Bakayoko. Prima della partita, cori e striscioni da parte dei tifosi viola al Franchi. Ma sono per la Fiorentina Ye-Ye, quella che esattamente cinquant’anni fa conquistò lo scudetto e i cui campioni, a partire da De Sisti, sono stati omaggiati da società e supporter. Al fischio d’inizio, la curva Fiesole si svuota: rimarrà così per tutto il primo tempo, dopo una giornata aperta dalla lettera aperta di Della Valle e proseguita con un flash mob di contestazione. La tifoseria organizzata viola farà il suo rientro dopo l’intervallo: nella prima frazione di gioco si sentono solo i tifosi del Milan. Che pure non saranno entusiasti dei risultati di Gattuso&Co, ma hanno pur sempre un obiettivo in cui sperare. Il primo a farsi sentire è Luis Muriel, che dopo cinque minuti impegna Donnarumma con un tiro diagonale. Plastico il tuffo del portiere rossonero, che risponde presente anche sugli sviluppi del successivo calcio d’angolo. Il Milan ci prova con Piatek: il polacco è a segno da troppo, ha voglia di sbloccarsi e si vede.
Mamma li turchi Il passare dei minuti segna l’indirizzo della partita: il Milan prende progressivamente il possesso del campo e si rende pericoloso. Dapprima è Suso a impegnare Lafont, con lo spagnolo sbaglia di fatto un rigore in movimento, centrando in pieno il portiere da due passi. Poi è il francese a mettersi in mostra su una conclusione ravvicinata, questa volta sì pericolosa, di Calhanoglu. È proprio il turco a sbloccare la gara. Poco dopo la mezz’ora, intensificando i propri attacchi, il Milan arriva al cross da destra con Suso. Palla tesa sul primo palo, Benassi e Fernandes ammirano i tempi d’inserimento di Calhanoglu, che tutto solo di testa gira alle spalle di Lafont. 1-0, la certificazione di un possesso territoriale pressoché assoluto: oltre ai tifosi viola, nel primo tempo del Franchi manca anche la Fiorentina.
Ripresa, c’è la Fiesole e pure la Viola Forse strigliati da Montella negli spogliatoi, forse rinfrancati dal ritorno dei tifosi in curva Fiesole, i padroni di casa tornano in campo con ben altra attitudine. Proteste vane per un paio di tocchi in area rossonera, ma soprattutto pericolosità: quella di Chiesa, che dopo cinque minuti impegna Donnarumma dalla distanza. Poi di Mirallas, che imbeccato sempre dal 25 viola fa tutto bene fino alla conclusione: strozzata e controllata dal portiere rossonero, comunque bravo e attento. Il secondo tempo è tutt’altra musica rispetto al primo, e Montella prova a incentivare la verve dei fuori con alcuni cambi offensivi: dentro Gerson per Laurini (infortunato) e Vlahovic per Fernandes, così diventa un 4-4-2. Gattuso risponde cambiando il centravanti: prosegue il digiuno del polacco, che non segna dal 6 aprile. Con i 74 di oggi, sono 507 i minuti senza reti per l’ex Genoa. I viola continuano a rendersi pericolosi, ma la parata più bella di Donnarumma arriva su Kessie, sventurato nel deviare verso la propria porta. E pochi minuti dopo sciagurato nel perdere un pallone a centrocampo che lancia il contropiede di Chiesa. Risponde presente, non proprio in grandissimo stile, Donnarumma, aiutato da Romagnoli a chiudere. È un Milan che chiude sulle gambe, soprattutto sulla difensiva, cercando in tutti i modi di portare a casa tre punti fondamentali in chiave Champions League. Dopo un paio di occasioni con Cutrone e ancora Calhanoglu, il Milan alza il fortino, nonostante la verve dei gigliati, spinti da Chiesa e dal buon ingresso in partita di Vlahovic. Un attimo di paura per Borini, che finisce a terra dopo uno scontro fra teste con Hugo: Romagnoli chiama subito il cambio e Gattuso manda in campo Laxalt, ma l’attaccante si rialza quasi subito. Soltanto una ferita all’arcata sopraccigliare per lui. Finisce con cinque minuti di recupero: inizialmente avrebbero dovuto essere sei, poi l’arbitro riduce, con qualche rimostranza da parte della panchina casalinga.