Maurizio Carfizzi *
E così finisce anche la seconda avventura europea del Napoli in stagione. Dopo la sconfitta a Londra, arriva anche il prevedibile k.o. al San Paolo, con il minimo scarto, che butta fuori gli azzurri ad un passo dalle semifinali. Adesso non ci resta che difendere il secondo posto e raggiungere matematicamente la qualificazione per il quarto anno consecutivo in Champions League. Stagione partenopea interlocutoria, iniziata bene, sia in campionato e poi in Champions, poi dopo l’eliminazione di Liverpool, diciamolo pure immeritata, ha vissuto un’involuzione preoccupante. Prima l’infortunio di Hamsik a Milano contro l’Inter e poi la cessione del capitano, oltre che le voci di Allan verso il PSG hanno destabilizzato non poco l’ambiente, ma la squadra, che ha abbandonato presto la rincorsa alla Juventus e affrontato senza la giusta determinazione la seconda competizione europea, senza contare il grave infortunio di Albiol che ha dato meno sicurezza alla difesa. Inevitabili a questo punto i paragoni con la precedente gestione tecnica e iniziare a tracciare un primo bilancio sul primo anno di Ancelotti a Napoli. Sicuramente era impensabile pensare che il tecnico di Reggiolo potesse replicare quanto fatto dal Comandante, ma sicuramente aveva iniziato bene sulla falsariga del gioco ereditato da Sarri, modificando leggermente il gioco. Ma l’errore grave si è verificato a centrocampo: l’equivoco di puntare su Hamsik regista e poi lasciarlo partire a febbraio è stato un errore grave. Ha pesato inevitabilmente sulla stagione, perché nè Allan , ne Fabiàn Ruiz potevano interpretare il ruolo di regista, forse solo Diawara, che si è dimostrato ancora troppo acerbo e anche sfortunato con gli infortuni. In ogni caso non è una stagione fallimentare, né condivido la vergognosa contestazione fatta ad Aurelio De Laurentiis. Sicuramente questa seconda metà della stagione deve far riflettere: molti giocatori sono alla fine di un ciclo e non adatti al nuovo gioco di Ancelotti. È tempo di cambiare, e sul prossimo mercato si peserà anche l’influenza di Carletto su ADL. Imporrà le sue scelte o accetterá le scelte del Presidente? Lo sapremo quest’estate. Intanto concludiamo con dignità la stagione, con la soddisfazione in ogni caso di guardare dall’alto tante rivali storiche a distanza di tanti punti, nonostante le griglie di Ferragosto di gazzettiana memoria. #ForzaNapoliSempre
* ex calciatore, tifoso Napoli