Daniele Orieti
MADRID Due finali di Champions league perse contro l’avversario di sempre, il Real Madrid, prima della gioia di vincere Europa League e poi la supercoppa Europea nella rivincita contro i cugini del Real. In mezzo il titolo di campione del Mondo conquistato a Mosca con la nazionale francese. Antoine Griezmann, uomo simbolo dell’Atletico che si appresta mercoledì ad ospitare la Juventus nell’andata degli ottavi di Champions. E si rinnova la sfida a distanza con Cristiano Ronaldo. L’Atletico ci crede, Griezmann di più, e lo ha ribadito in una intervista rilasciata alla Uefa. “Qui abbiamo giocatori che hanno già affrontato finali di Champions ed Europa League oltre che il Mondiale. Siamo pronti e soprattutto in questi momenti riusciamo a dare il meglio di noi stessi. Quando ci troviamo ad affrontare partite importanti, ci sentiamo più sicuri. Ci sono diversi volti nuovi in squadra, ma la base è sempre la stessa. E ci aiuterà ad andare lontano”. E a pensarci bene in casa Atletico sperano in un lungo cammino visto che la finale di quest’anno è proproo nella casa dei colchoneros al Wanda Metropolitano. “Sicuramente questo dà ancora più motivazioni, a noi e ai tifosi. Qui giochiamo sempre in un’atmosfera fantastica, è tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Il cammino sarà molto difficile, ma faremo del nostro meglio per tagliare questo traguardo che farebbe felici tutti coloro che amano l’Atletico di cui sono orgoglioso di essere parte integrante, cosa che mi ha aiutato a decidere quando si è presentato il momento. Questo e, ovviamente, anche il supporto dell’allenatore, del club e dei miei compagni. So di avere un ruolo chiave qui e darò tutto per aiutare questo club ad andare il più lontano possibile”. Sempre e solo sotto la guida del Cholo, la vera identità dell’Atletico: “Quando sono arrivato qui, mi sono reso conto di quanto fosse differente da ciò che facevo alla Real Sociedad, qui si lavora di più sulla tattica e sull’aspetto difensivo. Ho dovuto imparare tanto, ascoltando e guardando i miei compagni. Poi nel giro di un paio di mesi sono diventato titolare. Il nostro è uno stile di gioco che mi piace e che cerco di insegnare a tutti i nuovi. E’ ciò che ci ha portato al successo e non lo cambieremmo per nessuna ragione al mondo”.