Francesco Raiola
La notte di Piatek e la rivincita di Rino Gattuso, che porta il Milan in semifinale di Coppa Italia dopo aver eliminato il Napoli del maestro Carlo Ancelotti. Il tecnico rossonero sorride ma non si esalta e pensa già al prossimo impegno. “Domenica andiamo all’Olimpico contro la Roma ed è una partita importante, perché abbiamo già sbagliato qualche match ball per allungare in chiave Champions”. Poi, complimenti alla squadra. “Sono stati tutti bravissimi, era una partita molto difficile, perché il Napoli ti costringe ad abbassarti e non è facile giocarci contro. E’ vero, abbiamo vinto anche grazie alla qualità di Piatek che ha fatto una partita stupenda e il secondo gol se lo è inventato. Quando arriva negli ultimi 20 metri è un cecchino, è molto bravo e siamo contenti di averlo con noi…”. Da evidenziare che a San Siro in tre giorni il Napoli non ha fatto gol: “Siamo una squadra, ma anche all’inizio della stagione facevamo bene. Ora siamo più solidi, e importante è stato anche l’arrivo di Paquetà che ci ha dato più tecnica nelle ripartenze”. Una partita costruita e vinta a tavolino per Gattuso: “Il Napoli è una squadra che alza molto il baricentro, siamo stati bravi a ripartire e a difenderci con tutti gli undici uomini, soprattutto sul gioco sulle fasce, che sono state cambiate rispetto a sabato. Volevo maggiore freschezza, togliendo tutti e quattro gli esterni”. Da sottolineare anche la crescita di Bakayoko: “Gioca da vertice basso ma è atipico. Ti dà superiorità numerica, anche se non fa l’interditore classico. Recupera palloni e riparte forte quanto ti punta”. Prossimo futuro per Gattuso il probabile derby in semifinale, ma Ringhio ha testa solo alla Roma nella sfida importante per la lotta al quarto posto: “Ora testa bassa e umiltà. Pensiamo alla Roma, per Coppa Italia c’è tempo”. Poche chance per vedere Piatek e Cutrone insieme: “Abbiamo provato già altre volte in stagione la coabitazione tra le due punte, ma con scarsi risultati per un equilibrio mai raggiunto. Vero che Piatek non è Higuian, ma oggi preferisco giocare con un unico punto di riferimento offensivo per dare maggior sostanza alla squadra”.
