Ottenere il primo posto nel girone di ‘Nations League’ “è difficile ma non è impossibile. Noi abbiamo una grande squadra, siamo una grande Nazionale e penso che possiamo mettere in difficoltà il Portogallo. Poi giochiamo in casa nostra e come ho sentito in questi giorni, sabato San Siro sarà pieno. Dobbiamo dare una grande risposta ai nostri tifosi e cercare di fare un grande risultato, a tutti i costi e in qualsiasi modo”. Lorenzo Insigne, a poco più di un anno di distanza dalla drammatica serata dell’eliminazione dalla corsa al Mondiale di Russia, tornerà sabato prossimo a San Siro con un ruolo ben diverso da quello che ebbe nella precedente gestione azzurra. L’attaccante da Coverciano, sede del ritiro della Nazionale, si mostra fiducioso sulle prospettive dell’Italia oggi affidata a Roberto Mancini. “Fa male pensare ad un anno fa – dice -. La mancata qualificazione al Mondiale è stato un brutto episodio. Al di là della panchina a me ha fatto piu’ male il fatto di non esserci qualificati. Io ho sempre rispettato le scelte di ogni allenatore”.
“Per mister Ventura – dice Insigne rimasto in panchina in entrambe le gare playoff – gli uomini schierati contro la Svezia erano quelli giusti e anche noi credevamo su chi scendeva in campo perché sapevamo che avrebbe dato tutto per la Nazionale. Purtroppo è andata male, ora bisogna guardare avanti e pensare alla partita di sabato, quella contro il Portogallo è una gara importante”. La Nazionale azzurra provera’ a confermare le buone sensazioni messe in mostra un mese fa contro Ucraina e Polonia. “In questa squadra c’è maggior consapevolezza perché ci sono nel gruppo giocatori esperti come Chiellini, Bonucci e altri, ma anche tanti giovani che si stanno confermando nel nostro campionato ad alti livelli – ha raccontato Insigne -. La consapevolezza è cresciuta anche perché molti di noi giochiamo in competizioni europee come la Champions League che ti aiuta a confrontarti con grandi campioni e a migliorare. Noi cerchiamo di portare la nostra esperienza in Nazionale per affrontare le gare al meglio e aiutare i giovani, che magari non fanno ancora certe competizioni ma che hanno comunque qualità, a dare il loro miglior contributo”.
Simbolo e tra i leader di questo Napoli, Insigne vuole portare in Nazionale “la mentalità che ci sta trasmettendo il nostro allenatore, Carlo Ancelotti. Penso sia la stessa che mister Mancini ha avuto nei suoi club. Io mi trovo bene a lavorare con tutti e due perché li vedo simili nella gestione, ragionano in maniera uguale. Spero di dare alla Nazionale quello che sto dando al Napoli”. Proprio in azzurro Lorenzo Insigne ha iniziato a giocare da alcune gare piu’ vicino alla porta, così come da tempo fa nel suo club dove agisce da seconda punta. “E’ stata tutta una intuizione di mister Ancelotti. Dopo la partita che ho giocato contro la Sampdoria, dove sono consapevole di non aver fatto benissimo come esterno, mi ha parlato di questa nuova posizione in campo e io l’ho subito accolta bene perché ho sempre preferito giocare vicino alla porta – ha sottolineato il classe ’91 di Frattamaggiore -. Sta andando anche bene in fase realizzativa, quindi spero di continuare così e fare sempre meglio”. Con Ancelotti si trova benissimo, lui come tutti i suoi compagni, c’è però un rimpianto legato all’ex tecnico di Juventus, Milan, Chelsea, Psg, Real e Bayern.
“Credo di averlo incontrato troppo tardi in carriera. Ha sempre il sorriso e questo fa sì che noi tutti abbiamo un grandissimo rapporto con lui – spiega Insigne riferendosi ad Ancelotti -. E’ difficile litigarci, anche quando ti manda in panchina, perché è la persona piu’ umile al mondo e penso che questa sia stata la forza che gli ha permesso di vincere tanto sia da giocatore che da allenatore. Noi cercheremo sempre di prendere al meglio i suoi consigli”. Per Insigne “il Napoli ha bisogno di vincere qualcosa. Sappiamo che vincere lo scudetto è difficile perché abbiamo davanti una squadra come la Juventus che ha la rosa piu’ completa d’Europa, ma proveremo a darle fastidio e a dire la nostra fino alla fine”.