Ranieri torna in Premier e si prende il Fulham

Simone Dell’Uomo

Claudio Ranieri torna a casa. No, non a Roma, non a Testaccio. Torna nei campi più prestigiosi della sua carriera, i campi della sua Premier League. Una Premier che l’ha visto crescere, una Premier che l’ha visto scrivere la storia più bella del calcio moderno stravincendo il campionato più prestigioso del pianeta Terra col suo Leicester City. Claudio è stato uno dei primi pionieri italiani in terra britannica, uno dei primi a munirsi di bagagli e attributi e con coraggio attraversare Alpi, Francia e Manica per allenare in Inghilterra. Arrivò al Chelsea agli inizi del terzo millennio, fu abile a costruire un team competitivo in grado di vincere al fotofinish la corsa al quarto posto col Liverpool nel 2003 ed accedere al palcoscenico più prestigioso d’Europa, la Uefa Champions League. Proprio quel quarto posto catturò l’interesse di un patron russo miliardario come Roman Abramovic, che acquistò il club londinese e aprì l’epoca dei paperoni. Oggi Ranieri torna ufficialmente sulle rive del Tamigi e pensate un po’, proprio nell’ovest di Londra: Claudio è il nuovo allenatore del Fulham, quella che sulla carta dovrebbe essere la rivale del suo vecchio Chelsea ma in realtà, dato che parliamo del quartiere più ricco e fittizio della Capitale, non ci sono mai state firm o gente da strada alla Green Street Hooligans in grado di instaurare una vera e propria rivalità tra i due club. Sono persino quasi gemellati, due società a braccetto, pensate che proprio Stamford Bridge vive nell’essenza di Fulham Broadbay, due fermate di Piccadilly Line più lontano da Putney Bridge, fermata di Craven Cottage, romantico e paradisiaco stadio dei bianchi dell’Ovest. Il Craven sembra poter costituire l’ambiente perfetto per Claudio: potrà invecchiare lì, potrà costruire le sue ultime fortune della carriera, potrà godere del laghetto di Bishop’s Park e della tranquillità delle villette a schiera adiacenti ad un magnifico Cottage vecchio stampo su cui battono da ben 122 anni le onde del Tamigi e da mezzo secolo il popolo dell’ovest di Londra respira e annusa il profumo di Hot Dog e birra. Poca pressione, ambiente dunque perfetto per ripartire e costruire un progetto pluriennale in Premier. Già, in Premier, perchè prima c’è da salvare i Cottagers, risaliti soltanto st’anno dalla Championship, ma già ultimi in classifica. Fanalini di coda a quota 5 punti, per Jokanovic è stata fatale l’ultima sconfitta prima della sosta, una partita persa 2 a 0 a Liverpool giocando anche discretamente bene ma come sempre concedendo con troppa facilità campo e occasioni agli avversari. Come sempre in questi casi la sosta per la Nazionali è risultata fatale per gli allenatori in difficoltà, perchè per i presidenti non esiste ecosistema migliore per cambiare in corsa e consegnare la squadra al nuovo allenatore in modo da regalar lui due settimane di tranquillità per preparare schemi e meccanismi in vista del nuovo avvio di campionato in programma fra 14 giorni. Jokanovic sconta una fase difensiva al di sotto delle possibilità: una squadra in grado di offendere e di esprimere anche gradevole football, ma assai poco preparato quando si tratta di soffrire e chiudersi a riccio per portare a casa quello che poi alla fine conta di più, i punti in classifica, specialmente a quelle torbide latitudini di classifica. Lascia dunque Jokanovic, ma al serbo vanno assolutamente riconosciuti i meriti di aver vinto lo spareggio di Wembley col Villa necessario per riportare il Fulham in Premier. Che nel calcio moderno i managers siano vittime dei loro stessi successi è un dato di fatto, come sosteneva il buon Andrè Villas Boas, ma questo è un discorso che meriterebbe altre sedi e altre articoli. Rientriamo dunque sul focus della notizia più importante: è tornato Claudio Ranieri. Ranieri al Fulham. Claudio dovrà ripartire e tornare prepotentemente in lotta per la salvezza, magari esprimendo un calcio meno spettacolare ma più pragmatico, perfetto per portare a casa punti e tirarsi quantomeno prima fuori dalla zona rossa, fortunatamente distanti solo otto punti. Avrà a disposizione tutto il materiale tecnico per far bene: la squadra possiede mezzi nettamente superiori a compagini come Cardiff ed Huddersfield, con un tridente d’attacco quantomeno da metà classifica come quello ben assortito composto da Schurrle, Vietto e Mitrovic. C’è da rilanciare Sessegnon, probabilmente perfetto esterno a sinistra di un 3-4-3 in grado di interpretare alla Conte entrambe le fasi. Sarà necessario riportare il francese Seri al centro del progetto: serve la sua corsa, i suoi muscoli, il suo dinamismo per riequilibrare la squadra. Così come Alfie Mowson, ottimo centrale preso dal retrocesso Swansea appena due mesi fa. Insomma, il materiale c’è. Ranieri è pronto, Ranieri è tornato. Romantici amici del Craven Cottage, dimenticatevi il football scintillante ma poco redditizio di Jokanovic, adesso si inizia a camminare davvero. Il Fulham di Ranieri resisterà e si ambienterà alla selezione naturale di un ecosistema chiamato Premier, statene certi. Ranieri eredita la panchina di Jokanovic, storia nella storia suo primo colpo alla guida del Chelsea, storie che solo il campionato inglese sa regalare. Claudio è tornato, è tornato a casa, E il Fulham ripartirà.