L’attesa sta per finire. Gigi Buffon si appresta a calcare di nuovo il palcoscenico della Champions: Thomas Tuchel, allenatore del Paris Saint Germain, ha annunciato che sarà lui a giocare martedì al San Paolo contro il Napoli. Il 40enne ex portiere della Juventus fin qui è rimasto a guardare, colpa delle tre giornate di squalifica per l’ormai celebre sfogo post-Madrid all’indirizzo dell’arbitro inglese Oliver, quello del “bidone dell’immondizia al posto del cuore”. “Da dove mi è uscita? Dalla mia più fervida fantasia – confessa oggi a Sky Sport – Non sapevo che dire, avevo un diavolo per capello ed è venuto fuori il Gigi di Carrara. Ho alzato troppo i toni a fine gara ma nell’arena, quando si pesa il comportamento di una persona, penso di essere stato veramente molto sportivo e all’epoca mi sono preso un’espulsione che ancora oggi mi chiedo perchè. Per il dopo le tre giornate sono però meritate. Cosa farei se incontrassi oggi Oliver? Ci scherzerei. Alla fine l’ironia è il modo migliore per abbattere dei muri e creare subito un’empatia”. Buffon ha vissuto le prime tre gare del girone “soffrendo. Le ho guardate in differita in tv dallo spogliatoio, non essere partecipe mi fa soffrire”. Ma al San Paolo potrà finalmente tornare protagonista in una partita “delicata, contro un avversario di grandissimo livello. L’avvento di Ancelotti ha fatto sì che questa squadra prendesse un altro tipo di consapevolezza che prima non era certa di avere”. Di Napoli si era anche parlato per Buffon al momento di lasciare la Juve. “Lasciamo stare… – sorride – La cosa buffa dell’Italia è che quando si è sparsa la voce che magari continuavo a giocare e che sarei potuto venire qui, si è sbizzarrita la fantasia e il coraggio di tutti. In realtà avrei potuto prendere in considerazione qualcosa di romantico tipo Parma o Genoa, anche la Lazio i cui tifosi mi hanno sempre trattato da campione. Ma penso che la soluzione migliore per me era uscire dall’Italia e ampliare il mio mondo di conoscenza”.
Al Paris Saint Germain ha un contratto fino a giugno con opzione per l’anno successivo “e presumibilmente” Buffon allungherà la sua esperienza francese. E dopo? “Non voglio darmi scadenze e giocare fuino a quando mi renderò conto di essere competitivo. Finchè ho la fortuna di avere questo tipo di offerte, a livelli altissimi di calcio, vado avanti. Per smettere c’è tempo”. A Parigi è diventato il mentore di Mbappè, al quale darebbe già il Pallone d’Oro, e col Psg spera finalmente di sfatare il tabù Champions. “Ma non parlerei di ossessione, quanto di un obiettivo che mi regala degli stimoli, una vitalità incredibile. La Champions è un’opportunità che mi dà la vita e che mi continua a dare anche la mia classe perchè se a 40 anni sono qui a giocare a questi livelli lo devo a me stesso”. Per Buffon, però, il Psg non è fra le favorite. “Per arrivare a determinati successi c’è bisogno di un percorso, di un progetto, di una solidità di squadra che si conosca da tempo e in questo senso il Psg è una novità di questi ultimi anni e necessità di tempo. Le favorite sono 2-3: non puoi non mettere il Barcellona, che ha il primo, ogni tanto secondo, giocatore al mondo che è Messi, e poi c’è la Juventus. Gli anni che abbiamo fatto hanno consolidato questo tipo di livello e ora è arrivato l’altro primo, ogni tanto secondo, giocatore al mondo”, il riferimento a Cristiano Ronaldo. Poi ci sono “le possibili outsider come il Manchester City, che in questi anni non ha fatto grandissime cose in Champions ma per l’allenatore che ha e per quello che ha espresso negli ultimi due-tre anni è una delle papabili vincitrici”.