Rafinha e Jordi Alba stendono l’Inter al Camp Nou e consegnano al Barcellona il primo posto nel girone. La dura legge degli ex non perdona ed infatti Rafinha nella prima frazione è abile ad inserirsi e a sfruttare il servizio di Suarez. I conti vengono chiusi nel finale da Jordi Alba al termine di una classica azione catalana. Serata da dimenticare per Skriniar. La qualità, la velocità nello sfoderare guizzi offensivi e la prelibatezza nei passaggi e nel fraseggio dei blaugrana hanno la meglio su un Inter troppo compassata e prevedibile. È chiaro giocare in uno scenario del genere è arduo compito per tutti. È anche vero però che una maggiore propensione all’attacco poteva far risparmiare energie in fase di ripiegamento trasferendole a ripartenze incisive. Valverde orfano di Leo Messi sceglie il 4-3-3 dove il fiore all’occhiello è rappresentato dal tridente velocità/tecnica formato da Suarez, Coutinho e dall’ex Rafinha che vince il ballottaggio con Dembélé. Spalletti risponde 4-2-3-1 puntando sull’esperienza di Miranda in difesa accanto a Skriniar mentre come terzini vengono scelti D’Ambrosio e Asamoah; sulla mediana spazio alla collaudata coppia Brozovic-Vecino; davanti alle spalle di Icardi agisce il trio formato da Candreva, Borja Valero e Perisic. I padroni di casa propongono fin dalle prime battute il loro solito ed instancabile palleggio. I nerazzurri cercano invece di mantenere la squadra corta e compatta senza rinunciare al dinamismo sulle corsie e ad un modesto pressing. Questi almeno sono i propositi applicati nel primo quarto d’ora. Si muove Icardi che riesce anche a stoppare e andare al tiro ma lì davanti l’argentino è troppo isolato. Fatica l’Inter che con il passare dei minuti si fa schiacciare troppo e allora i blaugrana iniziano a prendere prepotentemente campo. Con l’aumentare della velocità delle giocate aumenta l’imprevedibilità spagnola. Il Barca va vicino al gol ma Handanovic è provvidenziale sul colpo di testa di Lenglet. Gli equilibri vengono spezzati dal gol dell’ex Rafinha che arriva preciso e puntuale. Assist di Suarez, inserimenti fulmineo del brasiliano con Skriniar che si addormenta ed è 1 a 0. Preziosa la posizione di Arthur nella manovra catalana. Il centrocampista è abile nell’imprimere il giusto brio. Prova a reagire l’Inter con la botta da fuori di Vecino che finisce però fuori. La prima frazione viene chiusa dalla punizione di Coutinho messa fuori dalla deviazione di Miranda. Nella ripresa arriva subito il turno per Politano, fuori Candreva. Dare energia e forza al reparto offensivo senza tralasciare la fase difensiva, queste le consegne affidate all’ex Sassuolo. Il piglio dei nerazzurri è differente, la determinazione anche. Il Barca non abbassa la concentrazione e fa capire di non avere alcuna intenzione di adagiarsi sugli allori. Fiammata di Suarez e occasione clamorosa per Lenglet dopo l’errore di Asamoah. Ancora una volta Handanovic ci mette una pezza. Il Barcellona non abbassa i ritmi e non cala. Squadra alta e cambi di gioco continui. Elementi che portano al tiro Coutinho. Il legno nega la gioia del gol al numero 7. Dopo Lautaro entra anche Keita. Dentro anche Vidal (fischiato) per Arthur. Acuto di Martinez, il numero 10 prova la girata ma la coordinazione non perfetta non aiuta. Arriva però il 2 a 0 che chiude definitivamente i conti. Classica azione da tiki taka catalana e Jordi Alba non perdona. Finisce 2 a 0 per il Barcellona senza Leo Messi.
Champions. Rafinha e Alba stendono l’Inter: vola il Barcellona
Individuando il lato positivo i nerazzurri possono sorridere guardando all’altra partita del girone giocata alle 19. Il Tottenham infatti stecca l’esame olandese e viene bloccato dal Psv sul 2 a 2. Al gol di Lozano (decisiva la deviazione di Alderwereild) gli Spurs ribattono capovolgendo il risultato con gli acuti di Lucas Moura e di Harry Kane. Sembrava tutto scritto ma nel finale accade di tutto. Prima viene espulso Lloris per l’intervento su Lozano e poi all’87’ de Jong pareggia i conti. Rimane l’amaro in bocca per Pochettino che sciupa una ghiotta opportunità per conquistare la prima vittoria in Champions in stagione. La qualificazione si fa sempre più dura.