Champions, domani Roma-Cska Mosca. Di Francesco: “Voglio un atteggiamento diverso”. Fazio: “Conta solo vincere”

Momentaccio e speranza di reazione, quello di una Roma stordita dal ko interno in campionato contro la Spal all’Olimpico. E domani, stesso stadio, arriva il Cska Mosca nella terza giornata di Champions, obiettivo che i giallorossi non possono permettersi di fallire. Lo sa bene Di Francesco, finito di nuovo nell’occhio del ciclone. “Le partite non si preparano nelle ultime due ore, alcune situazioni con la SPAL non mi sono piaciute, l’approccio invece sì, siamo mancati nell’ultimo passaggio. Nella ripresa abbiamo perso il filo logico della preparazione della gara. Ieri si sono allenati quelli che non hanno giocato, ora serve ricostruire a livello mentale determinate cose più che lavorare fisicamente. Gli alti e bassi della squadra sono la cosa che mi tormenta di più, veniamo da un secondo tempo deludente, dobbiamo maturare e per farlo dobbiamo dare continuità a ciò che facciamo, non perdere il filo conduttore. Al di là dei discorsi che si fanno, abbiamo dimostrato nel primo tempo di essere superiori della Spal, dovevamo approfittarne. Dopo il rigore non siamo stati bravi a riprenderla”. Umore sotto la suola delle scarpe, anche questo prevedibile. “L’umore non è il migliore, abbiamo perso in casa contro la Spala, ma abbiamo la fortuna di giocare domani una partita importantissima e ritornare a vincere, fare qualcosa di importante, non c’è il tempo di fare troppe chiacchiere, dobbiamo rimettere in campo la cattiveria mostrata in precedenza. Dzeko sarà tra i protagonisti, abbiamo bisogno del nostro pubblico domani sera, la squadra ne ha bisogno. Dobbiamo trascinare i tifosi con le prestazioni e gli atteggiamenti giusti”. Si riparte da Kolarov e De Rossi ma anche da Schick assenti contro la squadra di Ferrara. “Penso di recuperarli tutti e tre, Kolarov e De Rossi vedrò oggi, se staranno bene saranno della partita. Schick ha avuto un problema di infiammazione muscolare, ieri si è allenato con la squadra e penso che sarà a disposizione. Modulo? Quest’anno ho cambiato 3-4 sistemi di gioco, 8 durante la partita… L’ho fatto per smuovere qualcosa, quando si gioca a calcio, se vedete anche il match dell’Inter di ieri, ci sono triangolo offensivi e difensivi. Al momento, continuerò con questo sistema di gioco, il 4-2-3-1 per sfruttare le caratteristiche di taluni giocatori, continueremo così al di là degli interpreti, dietro la punta ci puoi mettere anche un esterno o una punta. Voi dite che passo al 4-2-4, ma ci passo quando metto un attaccante vicino a Dzeko che ha sempre le sue caratteristiche, altrimenti è sempre 4-2-3-1. Questo per farvi capire dove voglio arrivare io. Dote che la Roma non sa rimontare e il dato ci fa riflettere, non è una casualità. Dobbiamo lavorarci, io in primis. Non è che partiamo con il presupposto per andare sotto, è una cosa che mi dà noia e dobbiamo migliorare su questo, non dobbiamo perdere il filo conduttore, quello che cerchiamo durante la gara”. Ritorno alla gara contro la Spal e i troppi giovani in campo contemporaneamente. “Se fai giocare Kolarov e fa male, perché non fai giocare Luca Pellegrini? Se non fai giocare Coric perché quello ha fatto male? Sono discorsi che si fanno dopo che si perde, col senno del poi. Le scelte che faccio, le faccio in base agli infortunati, abbiamo fuori Perotti, poi ci sono ragazzi come Coric che entrano sul 2-0 e tu provi a rimediare alla gara mettendo qualità, ho sostituito chi era stanco. Kluivert è entrato con il Torino ed è una mossa indovinata, con la SPAL no. Tutti possono aver ragione e tutti no, tutti servono per la squadra, vanno tutelati e bastonati, noi dobbiamo essere bravi a valorizzarli. Non è che alla prima sconfitta sono tutti scarsi e meteore, si parla di 10 allenatori… Dobbiamo essere forti a lasciarci fuori queste situazioni, le carte d’identità lasciano il tempo che trovano. Ho parlato tante volte di atteggiamenti, la gente vuole vedere un atteggiamento diverso e noi dobbiamo mostrarlo”. Di sicuro alla Roma manca personalità “Le analisi sono tante, dobbiamo crescere in questo senso, si può migliorare in personalità e leadership. Come dice Fazio, se parliamo di fase difensiva, si difende in 11 e tutti devono lavorare bene. Abbiamo mostrato delle carenze e io, in primis, devo trovare le soluzioni. A noi manca l’equilibrio delle prestazioni, del modo di stare in campo, abbiamo preso dei gol in più che pesano, si evincono dai numeri che sono evidenti. A segnare non c’è problema, dobbiamo migliorare dietro”. Domani arriva i Cska Mosca: “Ha molto talento, forse poca fisicità negli attaccanti. Hanno dei bei trequartisti come Dzagoev e Vlasic, è una squadra giovane con ottime individualità. Forse sono un po’ deboli su palla inattiva, ma ognuno tende a sfruttare i punti deboli dell’altro. Noi siamo bravi sui calci piazzati, dobbiamo sfruttarli meglio. Loro si appiattiscono con i 5 difensori, fanno anche il 4-2-3-1 per cui non sapremo bene che squadra troveremo davanti, lavoriamo sulle caratteristiche individuali dei loro giocatori. Credo che ci lasceranno spazi, lo fanno per caratteristiche”. La lingua batte dove il dente duole e il passaggio sui passi indietro è inevitabile. “Lavoriamo insieme da tanto tempo, poi ci sono le nazionali che ti portano via i giocatori come Zaniolo, Kluivert, Luca Pellegrini e devono preparare le partite in due giorni. La gara non si prepara solo mentalmente, ma anche le settimane prima. Ci sono dei passaggi a vuoto perché non ci sono le preparazioni giuste, non possiamo permetterci questi passaggi a vuoto, il giovane passa anche da prestazioni non buone, alla Roma si è costretti a vincere, se ci sono passi falsi non va bene, alla lunga chi non regge questo è out. Per la crescita generale dico questo, Fazio lo riprendo non per gli atteggiamenti, ma quando regala la palla a Immobile, per una cosa tattica. Io non devo insegnare nulla a Fazio quando prepara la partita, dal punto di vista mentale non devo dirgli niente, anzi deve trasferire questo ai giovani, lui è un esempio giusto. Quando parlo di atteggiamento, parlo di questo”. Formazione praticamente fatta con il rientri certo di Manolas accanto a Fazio, davanti solito ballottaggio El Shaarawy-Kluivert. “Stephan non ha avuto grande continuità, ma stava giocando bene contro la Spal, poi noi ci aspettiamo il salto di qualità definitivo, io chiedo tantissimo ai miei esterni nelle due fasi. In generale, Stephan lavora bene per la squadra anche se il ballottaggio tra i due è cosa reale”. Il tema principe è la concentrazione che magari si ottiene di più in Europa rispetto al campionato. “Dobbiamo dimostrare di essere all’altezza per mantenere alta la guardia nelle competizioni. Non sottovalutiamo gli impegni, altrimenti con la Spal avrebbero riposato altri giocatori, altri non hanno potuto giocare perché infortunati. A noi non preoccupa questo, in campionato dobbiamo fare il meglio possibile e arrivare in Champions League, l’obiettivo è quello e possiamo arrivarci, poi è ovvio che non dobbiamo commettere gli errori che stiamo facendo, non sottovalutiamo alcun impegno, anche domani è una prova del 9, vediamo come andrà la partita e la prestazione”. Già, un’altra prova del nove. Da superare a tutti i costi per non buttare nella spazzatura anche la possibilità di fare strada in Champions dopo aver compromesso il cammino in campionato. Categorico anche Federico Fazio: “Initile guardarci alle spalle, dobbiamo pensare solo al Cska Mosca, a lavorare e prepararla al meglio. Per noi è importante vincere, così come a Mosca, sono due match fondamentali per passare il girone. Dobbiamo lavorare bene, loro sono una buona squadra che all’ultimo turno ha battuto il Real Madrid. Sarà importante l’approccio alla gara, dobbiamo prepararla al meglio con determinazione e cattiveria”. Già, perchè stavolta conta solo vincere. E basta.