Simone Dell’Uomo
Finisce 1-1 il posticipo della domenica di Serie A tra Cagliari e Milan. Al vantaggio firmato Joao Pedro replica Higuain, al suo primo sigillo rossonero. Impressionante quanto questo ragazzo riesca a dare a questa squadra: sempre un punto di riferimento per compagni e centrocampisti, sempre al centro di ogni manovra offensiva e non, sempre il più forte caratterialmente. Un vincente in una squadra in ascesa: gran colpo di Leonardo e Maldini. Potevano far meglio i rossoneri, cercando di sfruttare i passi false delle dirette concorrenti: così non è andata, ma Gattuso può ritenersi soddisfatto. La sua squadra ha dimostrato attributi in un campo difficilissimo, la strada sembra quella giusta. Il Milan parte male e soffre il ritmo forsennato di un Cagliari gasatissimo dalla spinta del pubblico di una Sardegna Arena piena come nelle migliori occasioni. I centrali non riescono ad uscire, Biglia annullato dal pressing asfissiante dei batteristi offensivi rossoblu: completa la prestazione di Barella, sostanziosa quella del solito Pata Castro assoluto pupillo di Maran, benissimo Bradaric in cabina di regia. Non è un caso che il croato abbia strappato il posto fisso nei 23 nazionali e che Cigarini sieda ora soltanto in panchina. E proprio su una verticalizzazione del croato nasce il vantaggio rossoblu dopo soli pochi minuti: fraseggio in velocità tra Farias e Joao Pedro, sigillo del brasiliano e Cagliari in vantaggio. Esplode la Sardegna Arena, impossibile sognare un ritorno migliore dopo l’infinita squalifica per il numero 10 verdeoro. Il Cagliari vola sulle ali dell’entusiasmo spinto dal volume della sua straordinaria curva, ma chiaramente non può reggere a tali ritmi per l’intera frazione di gioco. Ed è così che sul tramonto del primo tempo esce fuori un frastornato Milan: occasionissima per Bonaventura splendidamente servito da Calabria, ma l’incursore rossonero spara altissimo divorandosi il gol del pareggio. Nella ripresa Maran mostra colpevolmente timore e toglie Farias per inserire Ionita: centrocampo più robusto, ma Milan che può prendere il pallino del gioco. Come se non bastasse, disattenzione difensiva del Cagliari: Higuain è rapace, salta Cragno e trova il gol del pari. Cagliari alle corde ma i rossoneri non riescono a trovare il varco giusto. Belle aperture di Biglia, ma le sovrapposizioni sugli esterni non funzionano come sempre. Bel lavoro di Pavoletti che fa salire la squadra, Gattuso cambia le carte ma non mette dentro Cutrone, ragazzo che avrebbe potuto creare scompiglio ai rocciosi Romagna e Klavan. Opta bensì per Laxalt e Castillejo, per accelerare sulla sinistra. Non c’è nessuno che va dentro senza palla, se non consideriamo trattore Kessiè. Ci prova Suso negli ultimi minuti con la sua classica giocata: pallone allargato a destra, finta e controfinta, pallone sul sinistro e tiro a giro su cui Cragno compie un ottimo intervento. Finisce così: il Milan poteva far qualcosina di più, buon punto per Maran. Campionissimo Barella, che nelle grandi occasioni doveva dimostrare le sue enormi qualità e col suo temperamento non ha tradito. Il palo colpito durante la prima frazione ancora trema: Mancini ha trovato un talento vero e con grossi attributi.