Sessantasei minuti di dominio incontrastato, con gol (due, dei difensori Toloi e Mancini), sprazzi di bel gioco e sprechi anche clamorosi (vero Barrow?). Poi, d’improvviso, la luce si spegne e l’Atalanta vede in fortissimo pericolo l’accesso al terzo turno preliminare di Europa League: il Sarajevo, dal nulla, tira fuori due reti che costringeranno Gomez e compagni a vincere tra sette giorni in Bosnia, in un ambiente bollente.
E’ Pessina a vincere con Valzania l’unico ballottaggio della vigilia come centrale di centrocampo al fianco di de Roon, mentre il tridente offensivo, in assenza di Ilicic e con Zapata ancora non al top, è composto da D’Alessandro, Barrow e Gomez. Si presenta con il 4-2-3-1 la formazione serba, che ha già qualche partita ufficiale sulle gambe ed è la prima a imbastire un’azione degna di nota: Gosens fa buona guardia. L’Atalanta prende subito in mano il comando delle operazioni: molto attivo Barrow e funzionano le fasce, Gasperini può già sorridere all’11’. Angolo di Gomez, sponda di Masiello e Toloi, tutto solo nel cuore dell’area piccola, firma la prima ‘vera’ rete nerazzurra in stagione. Proprio quello che serviva. Il Sarajevo non si scompone, l’Atalanta potrebbe raddoppiare attorno alla mezz’ora ma prima Barrow ‘ignora’ l’arrivo tutto sprint di Gomez, quindi il Papu – innescato dalla sponda di Toloi – viene stoppato in extremis da Mujakic, infine de Roon spara alto da buona posizione. Al 43′ Gomez fa fuori Hebibovic ma trova il braccio sinistro di Pavlovic.
Serve un altro piazzato e un’altra incursione dei difensori-goleador, per andare all’intervallo sul 2-0: punizione di Gomez, spizza Toloi e Mancini di testa fa sorridere Gasperini. Arriva al 54′ il momento di Zapata (fuori d’Alessandro), ma Barrow, spostato a destra, spreca una clamorosa occasione calciando malamente (tutto solo) sul cross di Gosens. Sul lancio di Gomez, Zapata prova subito a lasciare il segno ma è tempestivo Pavlovic in uscita ai limiti dell’area. Il portiere del Sarajevo è miracoloso anche sul tentativo di Gosens. I bosniaci restano a galla e, d’improvviso, riaprono partita e qualificazione: manovra sulla destra e cross di Adukor, splendida la volèe di Handzic – appena subentrato ad Ahmetovic – che fa secco Berisha e d’improvviso fa calare il gelo, nonostante il gran caldo, a Reggio Emilia. Nulla in confronto a quello che accade al 72′, quando il Sarajevo trova addirittura il 2-2: caos in area nerazzurra, la spunta Sisic che fa gioire il centinaio di tifosi bosniaci, che ‘festeggiano’ lanciando fumogeni nell’area atalantina. Gasperini si affida alle giocate di Gomez, ma la punizione del capitano sfila a lato. Dentro anche Tumminello, l’Atalanta passa al 4-2-4 ma, nonostante i sette minuti di recupero, la preparazione corta fa la differenza e allora servirà vincere in Bosnia. Impresa ampiamente alla portata, ma quale sarà il vero volto dell’Atalanta?