L’Inghilterra ha scelto il secondo posto. Probabilmente non è una scelta che rispecchia fair play e spirito britannico, ma col Belgio non ha certamente giocato la gara più gloriosa della sua storia. Tante seconde linee, tanti nuovi innesti, non gli equilibri dimostrati con Panama e Tunisia. Nemmeno la solita fame e la solita determinazione evidenziate al debutto mondiale. Trafitta dal sinistro a giro di Januzaj, tra l’altro vecchia conoscenza del calcio inglese, la Nazionale di Southgate ha ottenuto probabilmente quello che voleva: far parte della parete sinistra del tabellone. Una parete che eccetto Spagna e Croazia non presenta ostacoli insormontabili, ma un ottavo con la Colombia tanto affascinante quanto da non sottovalutare. La squadra di Peckerman sembra aver trovato il bandolo della matassa, l’argentino ha trovato la quadratura giusta per far esprimere le qualità dei suoi talenti offensivi. Da valutare l’infortunio di James, ma Quintero sembra assolutamente in grado di sostituire degnamente il trequartista del Bayern Monaco. Se Southgate dovesse riuscire a superare il turno colombiano, affronterebbe la vincente di Svezia-Svizzera: resta semplice intuire che per qualità tecniche i Tre Leoni avrebbero la strada spianata fino alla semifinale, con l’allettante e prestigiosa prospettiva di riportare in patria una medaglia. Bene l’England fin qui, benissimo Harry Kane, ma questa squadra va valutata quando conterà davvero. A partire dagli scontri diretti, a partire dagli ottavi di finale. Saranno in grado i giovani britannici di gestire la pressione? Southgate dimostrerà una preparazione tattica adeguata per affrontare bene questo tipo di palcoscenici? I prossimi 7 giorni ci regaleranno la vera dimensione dei tre leoni. Ma attenzione allo sgambetto colombiano, attenzione agli ottavi di finale, un turno tradizionalmente sparti-acque di una competizione così prestigiosa. Chi esce agli ottavi non potrà mai ritenersi soddisfatto, i quarti rappresentano invece una prospettiva molto più adatta e prestigiosa. Attenzione soprattutto perchè il cospicuo blocco Tottenham che compone la Football Association ricorda ancora quell’amara eliminazione juventina, una prematura eliminazione ai fastidiosissimi ottavi che ha distrutto una fase ai gironi meravigliosa, quella del team di Pochettino. Per questo sarà fondamentale approcciare bene la gara coi colombiani, non concedendo ai centrometristi di Peckerman lo spazio per esprimere le loro qualità tecnico-fisiche. Walker interno dei 3 non convince, così come la stessa scelta di relegare Cahill in panchina: il capitano del Chelsea sarà sempre un condottiero fondamentale per queste partite, un elemento in grado di annusare, respirare e gestire la pressione di scontri diretti così delicati. In patria è partito il grande dibattito dopo la sconfitta del Belgio: era meglio il Giappone con un quarto più difficile, o subito un bersaglio da abbattere come la Colombia per un cammino più agevole verso la gloria? Tabloid scatenati, ma a parlare, come sempre, ci penserà il campo.