Gruppo A. Delusione Egitto: battuto dall’Arabia Saudita al 95′

Una delle delusioni del Mondiale 2018 è senz’altro l’Egitto di Salah e Cuper. Ha deluso assai la formazione rossa, bravissima a conquistare il pass Mondiale, assai meno a giocarsi le sue carte nella competizione russa. I rappresentanti del popolo delle piramidi non sono stati nemmeno in grado di battere l’Arabia Saudita e chiudere la manifestazione con un sorriso necessario per congedarsi al meglio dopo la doppia sconfitta con Russia ed Uruguay. Salah e compagni hanno perso anche oggi, battuti 2-1 dall’Arabia Saudita. All’ultimo respiro decide la marcatura di Al-Dawsari, l’uomo che sarà celebrato in patria, l’uomo che condanna l’Egitto all’ultimo posto. Fanalino di coda indiscusso del girone A, l’Arabia conquista dunque un sorprendente terzo posto, piccola grande soddisfazione che riscatta il pesante 5-0 dell’esordio russo. Sarà festa nel medio-oriente, saranno lacrime amare sulle rive del Nilo. Il 2-1 finale è scaturito al termine di una gara molto equilibrata, una gara che dal punto di vista tecnico e tattico ha lasciato particolarmente a desiderare: difese da rivedere, qualità lontanissima dai massimi livelli. Parte forte l’undici di Cuper, che in pieno primo tempo sblocca con Salah, che dopo le lezioni romane dimostra al mondo di aver appreso anche il miglior dettame tecnico di professor Totti: con un tocco morbido, con un cucchiaio dolce dolce, porta infatti avanti l’Egitto. Egitto che potrebbe raddoppiare qualche minuto più avanti, ma lo stesso Momo’ divora l’occasione del 2-0 lasciato colpevolmente solo dalla difesa saudita. Arriva al termine del primo tempo il pari dell’Arabia: prima la punta Al-Muwallad fallisce l’appuntamento dagli undici metri, poi sempre su rigore segna Al-Faraj. Nel secondo tempo diverse occasioni ma squadre nel complesso attente a non perdere. Proprio in extremis arriva invece il gol che rovescia la storia: timbra Al Dawsari, Salah arriva ultimo. Non ha saputo trascinare i suoi compagni, non ha saputo fare la differenza nei momenti decisivi, l’attenuante dell’infortunio non allieva il dolore per l’appuntamento mondiale completamente fallito. Veloce, astuto, velenoso, ma i veri fuoriclasse appartengono senz’altro ad altre galassie.

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