Il fascino della prima volta, quello di Roberto Mancini che corona un sogno, quello di sedere sulla panchina della Nazionale Italiana. Oggi la presentazione e le sue prime parole. Ma già, Mancio, sa che ci sarà da lavorare e non poco per ridare al calcio italiano quello che merita. C’è da ricostruire dopo le tenebre Ventura. Qualche indicazione oggi l’ha data, ma intanto proviamo a vedere come potrebbe essere la nuova Nazionale di Roberto Mancini che probabilmente ripartirà da un modulo a lui molto caro, il 4-2-3-1. Poi toccherà scegliere la squadra. Tornerà Balotelli che al City ha vissuto il momento migliore della sua carriera. Ci sarà spazio per tanti giovani: Cristante, Barella, Pellegrini. Chiesa, Caldara e Bernardeschi, e con loro Donnarumma, Bonucci, Bonaventura, Romagnoli e appena ristabilito anche Conti. Mancio ripone poi fiducia in Insigne, Belotti e Immobile, quest’ultimo il miglior attaccante delle ultime due stagioni per rendimento e gol, ma il pensiero è forte su Balotelli che ha fatto benissimo al Nizza e che non veste l’azzurro dalla sciagurata partita contro l’Uruguay ai mondiali in Brasile. Mancini partirà subito con tre amichevoli di spessore dove sicuramente non avrà gli infortunati Verratti, Conti e Spinazzola, mentre sono a rischio i convalescenti Immobile e Gagliardini. Contro l’Olanda a Torino potrebbe concedere la passerella finale a Gigi Buffon prima di lasciare i pali a Donnarumma. Sarà un’Italia proiettata al futuro, con tanti giovani ma senza rinunciare a qualche veterano, tipo Chiellini e De Rossi ai quali chiederà di continuare a dargli una mano. Porterà in azzurro Criscito che ha avuto allo Zenit. Il resto lo scopriremo strada facendo. L’Italia vuole tornare al top e vuole farlo in fretta per smaltire una delusione che è ancora forte, quella di non poter partecipare al prossimo imminente mondiale. E di corsa va pure Mancini che scalpita più degli stessi calciatori. Il futuro è cominciato. Asoettiamolo con fiducia.