Inter col braccino, col Chievo rischia la beffa: 2-1 al Bentegodi

Con una prova di forza caratteriale al Bentegodi l’Inter la spunta soffrendo contro il Chievo: finisce due a uno per i nerazzurri grazie alle reti dei soliti Icardi e Perisic. Di Stepinski nel finale il gol dei veronesi. Dopo un primo tempo costellato da insidie e difficoltà, gli uomini di Spalletti conquistano tre punti d’oro per la lotta Champions rimanendo a -1 da Roma e Lazio entrambe vittoriose contro Spal e Sampdoria. Sconfitta che inguaia il Chievo che si ritrova a solo due punti di vantaggio dalla Spal terzultima con il Crotone che raggiunge proprio i gialloblu a quota 31 punti. Rolando Maran sceglie il 3-5-2: Sorrentino tra i pali; linea difensiva formata da Bani, Radovanovic (che si abbassa tra i due centrali) e Tomovic; a centrocampo Rigoni posizionato davanti alla difesa con Giaccherini (che slitta in attacco in fase di possesso palla) ed Hetemaj ad agire da mezzali; sulle corsie Cacciatore e Jaroszynski; davanti il tandem d’attacco composto da Inglese e Pucciarelli. Spalletti privo dell’infortunato Gagliardini propone invece il 4-2-3-1 con Cancelo, Skriniar, Miranda e D’Ambrosio a protezione di Handanovic; Borja Valero e Brozovic nella zona nevralgica; Karamoh (preferito inizialmente a Candreva), Rafinha e Perisic alle spalle di Mauro Icardi. I nerazzurri soffrono in avvio complice l’atteggiamento aggressivo e offensivo offerto dai clivensi. L’intensità del Chievo imbroglia la manovra dell’Inter, e le prime vere occasioni sono dei padroni di casa prima con Pucciarelli che colpisce il palo dalla distanza (il secondo consecutivo dopo quello con la Spal) e poi con Giaccherini al quale risponde un attento Handanovic (nel mezzo il tiro di Perisic con il pallonetto partito però in posizione di fuorigioco non segnalato). Dopo 20 minuti complessi gli uomini di Spalletti iniziano a prendere le misure provando a creare pericoli in fase offensiva: è Karamoh a mettere apprensione, il suo termina di poco a lato. L’Inter si addormenta, Handanovic no rispondendo con reattività al tiro di Cacciatore autore di una buona giocata. Il centrocampo tecnico e di qualità nerazzurro risente l’assenza di Gagliardini contro la fisicità unita alla grinta del Chievo, inoltre il poco movimento in zona d’attacco con l’imprecisione nell’ultimo passaggio non permettono all’Inter nel corso della prima frazione di incidere. Da registrare nel finale di primo tempo, la ripartenza condotta da Giaccherini che porta Pucciarelli alla conclusione respinta dal solito Handanovic. La rete (inizialmente annullata da Valeri) che sblocca la gara arriva nella ripresa dopo il controllo al VAR: sul tiro a giro di Brozovic la posizione di D’Ambrosio è valutata regolare, il terzino con freddezza serve Icardi il quale realizza il quinto gol nelle ultime sei partite contro il Chievo. Il morale dei nerazzurri si impenna, la richiesta di Spalletti alla squadra è chiara: non abbassare la guardia e velocizzare la manovra sfruttando gli spazi. Richiesta recepita alla perfezione: triangolazione Karamoh-Rafinha-Perisic capitalizzata dal croato, al quinto centro in cinque sfide contro il Chievo, la sua vittima preferita in A. Galvanizzata dal 2 a 0 i nerazzurri esprimono la loro qualità gestendo e amministrando il pallino del gioco. Quando il risultato sembra al sicuro ecco l’acuto che non ti aspetti: la retroguardia nerazzurra si fa sorprendere da Stepinski che infila Handanovic riaprendo la gara. Il Chievo ci crede e spinge, all’ultimo secondo Inglese manca l’appuntamento con il gol. Alla fine dopo i brividi finali, l’Inter tira un sospiro di sollievo uscendo con 3 punti da una gara complessa.

 

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