La Roma mata il Toro nel nome di Astori

Massimo Ciccognani

Soffre un tempo, rischia e rimane a galla grazie a due provvidenziali interventi di Alisson per poi esaltarsi nella ripresa. La Roma batte il Torino all’Olimpico per effetto dei gol di Manolas, De Rossi e Pellegrini e si conferma al terzo posto. Inizio surreale all’Olimpico. Le immagini di Davide Astori che ripercorrono sul megaschermo dello stadio la parentesi giallorossa del numero 13. Emozione e commozione al momento del calcio d’inizio con il minuto di silenzio in memoria del calciatore prematuramente scomparso domenica scorsa. Roma e Torino si sono stretti all’unisono con il pubblico dell’Olimpico in un lunghissimo minuto di silenzio rotto da un interminabile applauso. Poi la partita. Roma per blindare la zona champions, Toro per riprendere quota. Nella Roma out Dzeko e Fazio squalificati, dentro Schich e Juan Jesus, con El Shaarawy preferito a Perotti nel tridente che oltr l’ex Samp vede in campo anche Under alla nona gara consecutiva da titolare. Toro in formazione tipo. Squadre a specchio, entrambe schierate con il 4-3-3. Prova a partire forte la Roma che prova ad aprire le maglie della difesa granata dando ampiezza al proprio gioco, ma il Toro è ben messo e concede poco si giallorossi. Che fanno fatica, tengono in mano le operazioni ma la manovra è troppo leziosa. L’imprecisione fa il resto. Nainggolan, in particolare, De Rossi e Strootman la giocano troppo lenta e davanti, salvo l’imprevedibilità di Under, poco cosa, con Schich che non ne struscia una: morale zero conclusioni nello specchio di Sirugu che passa una prima parte di gara del tutto inoperoso. L’esatto contrario di Alisson che deve esaltarsi un paio di volte per negare il vantaggio ai granata. Il Toro gioca chiuso ma è abile nelle ripartenze e così il portiere brasiliano deve prima salvare su una percussione dell’ex Iago Falque, poi si esalta dopo una palla velenosa persa da De Rossi in ripartenza. Roma a fare la partita, Toro più pericoloso. Ripresa con la Roma che prova a cambiare marcia presa per mano da un immenso De Rossi e al decimo la sblocca: centro al bacio di Florenzi dalla destra, Manolas salta più alto di tutti e la piazza alle spalle di Sirugu. Roma avanti e partita destinata ad aprirsi nei restanti trentacinque minuti col Toro obbligato a provarci e la Roma che adesso può sfruttare al meglio l’arma del controgioco. Kolarov ha subito la palla del raddoppio, ma Sirugu gli chiude lo specchio della porta rifugiandosi in angolo. Roma che adesso gioca più sciolta, mentr il Torino riparte con meno luciditá risoetto alla prima frazione tanto che Mazzarri richiama Iago Falque e dentro Niang, poi fuori De Silvestri per far posto a Barreca. Tutto inutile perchè a stretto giro arriva il raddoppio Roma e porta la firma del capitano Daniele De Rossi che raccoglie una palla vacante in area e la spedisce di prima intenzione alle spalle di Sirugu: 2-0 e partita in ghiaccio per i giallorossi. Lo voleva questo gol De Rossi che non esulta per un cuore lacerato dalla morte di Astori cui era particolarmente legato. Dentro Gerson per Under per gli ultimi quindici minuti di una gara che non ha più nulla da dire con la Roma che amministra in vista della sfida di martedì sempre qui all’Olimpico contro lo Shakhtar nel ritorno degli ottavi di Champions. Edera per Acquah, Pellegrini per De Rossi e poi Gonalons per Strootman. In pieno recupero, prima Kolarov spreca la palla del 3-0 che arriva a stretto giro con Pellegrini che sfrutta un assist di Nainggolan col Toro tutti sbilanciato e mette dentro per il definitivo 3-0 che sancisce la vittoria della Roma che cancella il tabù Olimpico e blinda il terzo e prepara la volata alla sfida con gli ucraini che vale i quarti di champions.