Europa League. Milan a lezione di inglese dall’Arsenal: Wenger vede i quarti

Maria Zappatore

Niente da fare. Il Milan crolla in casa nell’andata degli ottavi di Europa League, battuta per 2-0 dall’Arsenal che ipoteca i quarti mentre per i rossoneri adesso serve solo un miracolo per andare avanti in Europa. Inglesi concreti e cinici, la sbloccano con Mkhitaryan, raddoppia con Ramsey. E su San Siro cala il buio. Squadra che vince non si cambia, deve aver pensato Rino Gattuso che per questo prestigioso ottavo di Europa League dal ricordo dolce e suggestivo schiera ormai la solita consolidata formazione nel suo ormai collaudatissimo 4-3-3, che da ben dieci partite vive una striscia positiva fra Campionato e Coppe. Arsene Wenger dal canto suo mette in campo i suoi con un 4-3-2-1 con Mkhitaryan, Ozil e Welbeck in attacco. Arbitra la gara il sig. Clement Turpin.  Suggestivo il momento in cui San Siro ricorda il capitano della Fiorentina Davide Astori in un minuto di silenzio rotto dagli applausi di tutti i presenti, stretti in una emozione indimenticabile.  Pronti, via. La partita inizia e si infiamma immediatamente con il Milan che in modo ordinato sfrutta la fascia sinistra con Cutrone che da subito si rende protagonista. La squadra di Wenger sembra prendere le misure e inizia a tessere le fila di un gioco fatto di verticalizzazioni improvvise a cercare Mkhitaryan che dapprima si fa vedere e si rende pericoloso in area rossonera, poi al 15′ lo stesso riceve palla da Ozil scarica di prepotenza, inutile il tentativo di Bonucci che beffa Donnarumma e palla in rete. I tifosi inglesi esultano, il Milan accusa il colpo ma prova a ripartire, ma troppi errori a centrocampo e al limite dell’area dei Gunners vanificano ogni tentativo di affondo.  Il centrocampo rossonero non brilla, Biglia è in ritardo e l’Arsenal gestisce gioco e risorse, con Wilshere che sfrutta al meglio improvvise incursioni in area, stoppato da Bonucci. La manovra del Milan è farraginosa e poco fluida, è l’Arsenal che domina e conduce il gioco. Donnarumma si prodiga al 40′ in una strepitosa parata su tiro da fuori area di Chambers e poco dopo è Cutrone a rendersi pericoloso dalla parte opposta, su verticalizzazione di Rodriguez, ma fa buona guardia Ospina, che lo anticipa e riavvia un’altra ripartenza degli inglesi, che senza sosta sfruttando velocità e intuito si involano verso l’area rossonera ed è Welbeck che non sfrutta al meglio un tiro verso Donnarumma. L’Arsenal ci crede, malgrado il Milan provi a disegnare gioco ed è allo scadere del tempo di recupero, al minuto 49, che raddoppia con Ramsey: suggerimento di Ozil, mette a sedere Donnarumma e la mette dentro. Doccia gelata per il Milan, sottotono e poco concreto. Termina così il primo tempo con l’Arsenal padrone e evidente superiorità tattica. Ripresa con il Milan in attacco, San Siro è una bolgia e spinge i suoi verso un gioco più concreto ed è al 52′ che i rossoneri si rendono pericolosi con Bonaventura che al centro dell’area dei Gunners, non sfrutta al meglio un cross basso di Calabria e manda alto. L’Arsenal tesse gioco con un fraseggio stretto a centrocampo ed ampi movimenti sulle fasce, con errori e ripartenze del Milan che ci prova con il giusto atteggiamento in campo. Gattuso cambia, esce Chalanoglu per Kalinic e poco dopo anche Wenger cambia, fuori Kolasinac ed entra Maitland-Niles. La sensazione è che l’Arsenal voglia amministrare senza prendere troppi rischi. Suso si mostra mobile e propositivo, ma non sfrutta al meglio un’occasione per un’azione sulla destra. Gattuso cambia ancora, esce Cutrone ed entra André Silva, prova a dare nuova e fresca vivacità in un attacco che non graffia. Esce Calabria ed entra Borini a dieci dalla fine, ma senza effetti. Sul finire Kalinic lanciato in una verticalizzazione da Andrè Silva si fa anticipare da Ospina che lo chiude in modo impeccabile. I Gunners gestiscono il possesso palla e addormentano il gioco e fino alla fine succede più nulla. Vince l’Arsenal che mette una serie ipoteca sul passaggio ai quarti. Per il Milan servirà solo un miracolo.

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