EL, domani Milan-Arsenal. Gattuso: “Guai a sottovalutarli”

Se c’è un errore che il Milan non deve commettere, è quello di sottovalutare un avversario che, per quanto in difficoltà, resta sempre forte. Rino Gattuso tiene sulla corda i suoi alla vigilia dell’andata degli ottavi di Europa League contro l’Arsenal. Il Milan si presenta con nove vittorie nelle ultime 13 gare, 5 sconfitte in 6 gare il bilancio dei Gunners. “Dobbiamo vivere la serata di domani con entusiasmo, era da un po’ di anni che non si vive una serata dal genere – le parole del tecnico rossonero ai microfoni di Sky Sport – Dobbiamo alzare l’asticella, tranne Bonucci e Biglia tutti gli altri hanno pochissima esperienza in Europa ma è un percorso che dobbiamo fare. Siamo un gruppo giovanhe che affronta una grande squadra, loro sono in un momento di difficoltà ma non dobbiamo sottovalutarli, hanno tanti campioni che possono metterti in difficoltà. Dobremo affrontarli con umiltà e rispetto e fare le cose che sappiamo fare”. La sfida con l’Arsenal si gioca su 180 minuti “ma io penso ai primi 90 – replica Gattuso – Sono una squadra che porta tantissimi uomini in avanti, che crea tante occasioni. Hanno qualità, sappiamo che vogliono palleggiare, trovare le imbucate, creare superiorità numerica in mezzo al campo, c’è grandissimo rispetto e dobbiamo giocare con compattezza, provando a metterli in difficoltà quando hanno la palla”. Sesto in campionato a 8 punti dal quarto posto, il Milan potrebbe inseguire la Champions anche attraverso l’Europa League. “Vediamo dove possiamo arrivare – frena Gattuso – Vedere domani San Siro con 70 mila persone ci rende orgogliosi, speriamo di onorare la maglia”. Anche dall’Arsenal passa il futuro del tecnico rossonero. “La mia conferma per l’anno prossimo? Lo spero ma le firme sui contratti le mette Fassone e le scelte le fa Mirabelli. Il mio dovere è continuare a lavorare per far migliorare questa squadra e vincere più partite possibili. Per me è un grandissimo orgoglio lavorare nella squadra dove ho militato tanti anni e dove ho vinto tantissimo. La pressione si sente ma sono orgoglioso di poter rappresentare il Milan”. Che sotto la sua guida si sta lentamente rialzando. “Ho la fortuna di allenare un gruppo di ragazzi che hanno grandissimo rispetto e lavorano con voglia e veemenza. È facile allenarli perchè qualsiasi cosa proponi, ce la mettono tutta, stanno sul pezzo, non mollano di una virgola e se siamo qua è perchè se lo sono cercati da solo. Io e il mio staff abbiamo proposto qualcosa di nuovo ma loro sono stati bravi ad ascoltarci e seguirci, il merito è loro”. Poi una battuta su Wenger: “Rispetto a lui sono un allenatore della categoria Pulcini. Wenger allena da 30-35 anni ad altissimi livelli, ha grandissima esperienza e ha vinto tantissimo. La mia strada è ancora lunga, lui sta quasi per finire e io ho appena cominciato”. Non può infine mancare un ricordo di Astori: “Posso raccontare di quando aveva 16-17 anni, ne abbiamo parlato anche lo scorso 30 dicembre quando ci siamo incontrati in Fiorentina-Milan. Mi chiedeva sempre il permesso per usare la palestra, lo fece 3-4 volte, gli dissi che non c’era bisogno, che poteva usarla tranquillamente, ma lui era così, era di un’educazione, umiltà e semplicità imbarazzante. Ci lamentiamo sempre che i giovani sono cambiati da questo punto di vista, lui era impeccabile, aveva un’umiltà incredibile e già a 16 anni si comportava da grande, da persona matura”.

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