Tim Cup. Domani Juve-Atalanta. Allegri: “Vogliamo la finale”. Gasperini: “Difficile ma vogliamo provarci”

E’ di nuovo Juventus-Atalanta. Stavolta si gioca per conquistare la finale di Coppa Italia dopo aver saltato la gara di campionato di domenica scorsa a causa della neve. E proprio la gara non disputata domenica ha permesso al Napoli di andare a +4 sulla Juventus: “Abbiamo una partita in meno, sabato a Roma con la Lazio giocheremo la sesta trasferta nelle ultime otto partite, quindi ne rimarranno 12 di cui sette in casa e cinque fuori – ha detto Massimiliano Allegri in conferenza stampa al Media Center di Vinovo – Avremo un bel calendario. Detto questo il campionato si giocherà fino all’ultima partita, sarà una bellissima sfida, un bellissimo campionato, tra due squadre che si stanno dando battaglia. E’ l’unico campionato in Europa che è ancora aperto. Alla fine vincerà il migliore. Chi sarà in testa il 20 maggio avrà meritato di vincere e noi abbiamo la voglia di vincere il settimo scudetto e soprattutto di confrontarci con una squadra che sta facendo grandissime cose. Per noi è una sfida importante, una sfida bella da giocare”. Il focus, però, va a breve termine sul ritorno della semifinale di Coppa Italia: “Per noi è un obiettivo uguale importante – ha aggiunto il tecnico juventino – innanzitutto perché nell’era moderna non c’è stata una squadra che abbia vinto quattro volte di seguito la coppa nazionale. E quest’anno la possibilità ce l’abbiamo noi, il PSG e il Barça. Domani per noi è un obiettivo importante, come se fosse una finale. Non sarà facile perché troveremo un’Atalanta tosta, che ha la voglia di rifarsi dall’uscita dell’Europa League immeritatamente e soprattutto ha una grande chance, quella di arrivare in finale di Coppa Italia, cosa che non le capita tutti gli anni. Il risultato dell’andata non conta perché l’1-0 dà pochi vantaggi. Bisognerà fare gol e con quello saremo un passo avanti”. Domani, “l’unico che può essere recuperato per la panchina è Higuain. Khedira è a disposizione. Fuori Cuadrado, De Sciglio e Bernardeschi”, ha spiegato Allegri parlando degli assenti di domenica scorsa. Rispondendo invece su Claudio Marchisio e sulla possibilità che a fine stagione lasci la Juventus, Allegri ha risposto: “Domani Marchisio ha ottime probabilità di giocare. In linea di massima la formazione potrebbe essere quella di domenica eccetto una o due varianti, devo vedere oggi. Nel mondo Juve tutti devono essere concentrati sugli obiettivi poi a giugno ognuno deciderà sul proprio futuro. In campionato bisogna fare qualcosa di straordinario, abbiamo anche Coppa Italia e Champions e non abbiamo tempo di pensare al futuro”. Dybala, invece, ha bisogno di minutaggio ed “è indubbio, per domani valuterò se farlo giocare dall’inizio o a partita in corso – ha aggiunto Allegri – Sicuramente gli è mancata la partita di domenica, tra l’altro sta molto meglio e abbiamo bisogno di lui”. Il tecnico juventino però potrebbe lasciarlo in panchina almeno all’inizio visto che le due varianti di cui ha parlato riguardano “un difensore e un centrocampista”. Due varianti legate anche al fatto che “l’Atalanta non sarà quella di tre giorni fa. Devo pensare anche a sabato e mercoledì. Abbiamo tre partite importanti che devo cercare di gestire. Affrontare la partita di domani nelle migliori condizioni, con la migliore formazione, sapendo che avendo Khedira a disposizione ho un cambio in più. Domani tra l’altro manca Bentancur squalificato, quindi avrò un centrocampista in meno. E quindi dovrò farmi un’idea di quanti minuti può giocare uno domani e di quanti minuti può giocare un altro sabato. Da lì valuterò e deciderò la formazione”. In porta, invece, “domani giocherà Buffon”. Tornando al duello Napoli-Juventus per lo scudetto, Sarri tempo fa si lamentava per il fatto che il Napoli avrebbe giocato alcune partite qualche ora dopo la Juve. Adesso la Juve giocherà addirittura un turno dopo il Napoli. quando gli è stato chiesto se Sarri avrebbe fatto un tormentone a parti invertite, Allegri ha risposto: “Dobbiamo pensare esclusivamente a quello che dobbiamo fare noi, per noi era importante arrivare a marzo ed essere nelle tre competizioni, intanto domani c’è la prima partita da dentro o fuori: o raggiungi la finale o esci dalla competizione. Poi ci tufferemo nel campionato e poi mercoledì avremo un’altra partita da dentro o fuori. Lì è il bello di avere l’ambizione di rimanere dentro a tutte le competizioni. Alla Juventus è così. Poi quello che pensano gli altri e dicono gli altri non ci cambia niente. Dobbiamo mantenere il profilo basso, lavorare e cercare di ottenere risultati, cercare di essere pronti a giocarci le nostre chance in campionato, domani in Coppa Italia e poi in Champions League, perché altrimenti è solo un dispendio di energie mentali. Dico sempre e continuo a dirlo che alla fine quello che conta è quando riesci a scrivere nell’albo qualcosa che hai vinto”. E mentre dopo Juventus-Sassuolo 7-0 gli emiliani si erano per molti ‘scansati’, dopo Cagliari-Napoli 0-5 è stato soprattutto un coro quasi unanime: ‘grande Napoli’. Due pesi e due misure: “Diciamo che fa parte del mondo del calcio, dove tutti dicono la propria, dove qualcuno ogni tanto farebbe meglio a stare zitto, ma bisogna ascoltarli. Mi hanno sempre insegnato di ascoltare tutti e poi trarre le conclusioni. Credo che giocare contro il Napoli e contro la Juventus ora sia molto difficile, poi ci sono delle partite che vanno in modo e delle partite che vanno in un altro. Tra l’altro le polemiche di domenica (sulla formazione dell’Atalanta, ndr) sono finite in un cestino perché domenica non abbiamo giocato e quindi abbiamo risolto i problemi”.

Polemiche che Gasperini ha rigettato al mittente. “Sulla formazione non ho nulla da dire – ha spiegato il tecnico della Dea –  Domenica avrei schierato giocatori che fanno parte della nostra tosa e basta, molti dei quali avevano fatto benissimo nei quarti contro il Napoli”. I bergamaschi debbono recuperare l’1-0 dell’andata, ma Gasperini ci crede.”Vincere sarebbe un’impresa, comunque la semifinale è già di per sè un grande risultato. Il torneo capita in mezzo a un calendario fitto di impegni, ma abbiamo il dovere di cercare di arrivare più in là possibile con le nostre forze”.

 

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