La stagione entra nel vivo. Domani sera, all’Olimpico, si affrontano Roma e Milan. Entrambe le squadre sono impegnate su due fronti. In campionato i giallorossi sono appena tornati al terzo posto, grazie a tre successi consecutivi; mentre i rossoneri sono risaliti in sesta piazza. Nelle Coppe i capitolini sono reduci dal ko in Champions contro lo Shakhtar, mentre i lombardi sono appena approdati agli ottavi di Europa League. Non è stata digerita la sconfitta in Ucraina, ma adesso la Roma preferisce non guardarsi alle spalle ma tuffarsi nella dimensione del campionato con la difesa del terzo posto appena conquistato una settimana fa. Davanti ai giallorossi c’è un Milan rinato dalla cura Gattuso. Di Francesco sa che il momento è importante e che è vietato sbagliare. “I periodi sono sempre delicati, ma visto che le partite sono sempre di meno i margini di errore sono limitati. E’ un momento importante e dobbiamo mantenere e volere fortemente il terzo posto e in Champions passare il turno. Quanto al Milan ha un’ottima squadra, un’ottima rosa. Gattuso è stato bravo e ne ha sfruttato al meglio le qualità con il suo lavoro. E’ una squadra che pratica un buon calcio. Credo che il 4-3-3 esalti le caratteristiche della rosa. Rino ha fatto un ottimo lavoro e gli faccio i complimenti”. Il problema semmai è la Roma. Come stanno i giallorossi? “Stiamo bene – ha aggiunto il tecnico – Dobbiamo crescere a livello mentale, fare in campo quelle cose che sappiamo fare. Nainggolan fisicamente c’è, sotto l’aspetto tattico deve ritrovarsi. Sostituire Dzeko con Schick? Insieme non è andata granché, c’è anche Defrel. Schick potrebbe anche giocare dall’inizio. El Shaarawy mi è spiaciuto tenerlo fuori in Champions, ma avevo deciso così, l’importante è che torni al top. C’era in campo Under, che ha fatto gol”. Di Francesco poi tiene a sottolineare di non aver avuto nessun confronto con la squadra all’indomani del ko in Ucraina. “Voglio chiarire tante cose non vere che sono uscite: dopo la gara con lo Shakhtar non ho parlato con la squadra e neanche con i dirigenti. Nemmeno il giorno dopo ho parlato con i giocatori – spiega l’allenatore giallorosso -. Ci ho riparlato solo ieri, cercando di inviare il messaggio che in Champions possiamo ancora passare il turno e che dobbiamo ributtarci sul campionato con grande determinazione. Allenare una grande squadra non è mai facile, al di là che sia la Roma che vive di alti e bassi. Ero consapevole di quello che avrei trovato sul percorso: gioie e difficoltà . Quello che non mi piace è tirare subito le somme, fare bilanci troppo affrettati. La mia idea è un’altra: arriviamo a fine stagione per dare un responso definitivo. Certo, se sono il 14/o allenatore della Roma in altrettante stagioni si vede che qualche problemino ci sarà stato nella gestione generale, inutile nascondersi, ma ribadisco che sono contentissimo di questa avventura che sto vivendo con coerenza dentro e fuori dallo spogliatoio”.
Ma non c’è solo Di Francesco, perché ad alimentare il sabato romano, ha pensato il presidente Pallotta che da Boston attacca le radio romane. “Sparano mer… tutto il giorno”. Nuova puntata della polemica tra il presidente della Roma, James Pallotta e i media della capitale. Il numero uno giallorosso è intervenuto a un convegno alla Sloan Sports Analytics a Boston. Ha parlato dell’uso delle machine learning, le banche dati che aiutano gli scout a scoprire i talenti in base alle statistiche. La Roma ha 2 gruppi di machine learning. Poi ha parlato del rapporto con i media prendendosela con le radio. In passato aveva denunciato un “disegno dei media per affossare la società e l’allenatore”. Ora aggiunge: “Abbiamo avuto bisogno di una nostra radio ufficiale per combattere le altre nove che sparano mer… tutto il giorno”.