Di Francesco a muso duro: “Dzeko è a disposizione. La Samp? Un osso durissimo”

Massimo Ciccognani

GENOVA Inter alle spalle, il mercato che incombe, il campionato che impone la sosta a Genova per recuperare il match con la Sampdoria di domani sera a Marassi alle 20.45. Eusebio Di Francesco è un fiume in piena. Parla a ruopta libera, parole a volte da interpretare, ma concetti chiari. Non vuol sentir parlare di mercato, Dzeko è ancora al momento un calciatore della Roma fino che non lo vedrà uscire dall’hotel che ospita i giallorossi e imboccare la strada di Londra. Troppo importante la gara di Marassi per farsi distrarre da troppe situazioni extra campo. E attacca subito ribadendo il su concetto su Dzeko. “Attualmente tutti i giocatori convocati sono a disposizione per la gara importantissima con la Samp. Devo lavorare per preparare al meglio tutti, compresi quelli più chiacchierati sul mercato, di cui non faccio i nomi. I mio primo pensiero è la partita e tutti i giocatori a disposizione sono della Roma e basta.Oggi come oggi Edin è titolare. Dovrò fare delle valutazioni psicologiche. Non ho voluto ancora parlare con lui. Gli stanno arrivando un sacco di voci. Vere o meno non sono di mia valutazione. E’ un giocatore della Roma e deve giocare. Poi valuteremo tanti altri aspetti”. La partita con l’Inter è alle spalle ma non troppo e qualche valutazione il tecnico la deve pur fare. “Una squadra che ha avuto grande predominio del match, deve creare di più e finalizzarle per tutta la gara. Poi avere quel ritmo per tutta la partita è impossibile. Vorrei ricordare che in alcune occasioni il nostro portiere non è stato neanche impegnato. Ci teniamo stretto Alisson anche per il futuro, ma noi dobbiamo fare valutazioni anche fisiche e non sul singolo. Difesa a cinque nel finale di San Siro? Siamo mancati, non nel sistema di gioco, ma nell’atteggiamento della squadra nell’accorciare in avanti. A volte anche una palla calciata nella metà campo avversaria ti consente di guadagnare metri. L’atteggiamento della squadra non dipende dal modulo. Con l’Inter negli ultimi dieci minuti eravamo sempre troppo distanti dalla palla e abbiamo mollato un po’. Spero sia successo non per un calo mentale, ma fisico soprattutto a centrocampo. Poi abbiamo preso gol in una situazione in cui la difesa era più forte sui cross, purtroppo però non è andata come pensavamo. Non aver avuto neanche un centrocampista di ruolo in panchina, non mi ha permesso di continuare a giocare come avevamo fatto prima degli ultimi venti minuti. Siamo stati poco lucidi a leggere determinate situazioni”. Dzeko con le valige in mano. E a Genova? “Parliamo di qualcosa che non esiste in questo momento. Certe valutazioni comunque vanno fatte. Abbiamo Schick e Defrel che possono fare gli attaccanti centrali, ma ora c’è Dzeko. La società determina tanto certe scelte. Se dovesse partire, poi sul mercato potremmo cercare o un esterno o un’altra prima punta. Io ho sempre scelto in autonomia le formazioni. Sceglierò solo io se farlo giocare o meno. Nessuno mi chiederà di tenerlo fuori”. Situazione infermeria non ottimale. Di Francesco chiarisce: “De Rossi è in gande dubbio, ci abbiamo provato ma difficilmente lo vedremo in campo. Su Gerson ed El Shaarawy, devo fare ancora delle valutazioni. Non siamo in un momento ottimale da un punto di vista delle scelte, soprattutto a centrocampo. Per questo potrei anche modificare il mio assetto. Potrei non avere molti giocatori a disposizione. Dal punto di vista psicologico devo fare leva sulla professionalità dei ragazzi. La situazione va affrontata a testa alta con personalità e serietà da parte di tutti”. E allora sotto con la Samp, fresca del 3-0 rifilato alla Fiorentina. “Ha idee e identità ben precise. Va spesso in verticale e attacca la porta. Non so se ci sarà Quagliarella, che è in un momento magico. E’ un campo non facile quello di Marassi, ma potremo creare anche noi delle difficoltà alla Samp. Lo dite voi che sono in forma…”. Sul suo rapporto con la società non transige. “Si sceglie un percorso e se ci sono delle situazioni da limare, vanno affrontate senza scappare. Io però su alcune decisioni non posso mettere becco. Ho scelto di allenare la Roma e lo farò fino alla fine al meglio delle mie possibilità, indipendentemente da quello che succederà”. Da centrare la qualificazione in Champions e soprattutto essere competitiva già negli ottavi contro lo Skakhtar. “Questa squadra gioca sempre per vincere in tutte le competizioni. Con l’Inter ho rivisto un po’ di Roma che piace a me. Dobbiamo ritrovare lo spirito giusto per affrontare la Champions al meglio con gli uomini che avrò a disposizione. Ma adesso pensiamo alla Samp che è il primo avversario e sicuramente il più importante”.

 

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