MASSIMO CICCOGNANI
TORINO Se questa è l’Italia, facciamoci il segno della croce. Definirla brutta è persino un eufemismo. Squadra scollata, senza idee di calcio, con un modulo che non si sa bene quale sia, con giocatori snaturati. Mancsano idee, gioco e qualità. Certo De Rossi e Verratti davanti e Belotti in prima linea non si possono regalare a nessuno, ma è innegabile che l’Italia di Ventura è ancora lontana da una vera squadra di calcio che vuole recitare un ruolo importante ai prossimi mondiale. Dove ancora dobbiamo qualificarci. Stasera l’Italia ha fatto il minimo sindacale, pari con la generosa e volenterosa Macedonia ce non è stella del firmamento europeo ma che almeno qualcosa l’ha fatta vedere. All’Olimpico Grande Torino finisce 1-1 per effetto dei gol messi a segno da Giorgio Chiellini sul finire del primo tempo e al pari macedone firmato dall’attaccante del Palermo Trajkovski. Serviva un punto per accedere agli spareggi anzi no, perché il 3-0 con il quale la Spagna ha travolto l’Albania, ha reso inutile questa partita dove invece serviva ritrovare l’Italia che si era persa tra la bastonata di Madrid contro la Spagna e la pessima prestazione di Reggio Emilia contro il modestissimo Israele. Serviva una vittoria oggi e un’altra martedì in Albania per migliorare quel ranking che Ventura si è affannato a ribadire essere colpa dei predecessori. Bah. L’Italia non c’è e per tanti motivi. Mancano le idee e la qualità è quella che è. Poi c’è il concetto del modulo che per Ventura conta come il due di bastone quando regna denari, ma che continua a penalizzare la squadra. Peccato che anche stasera proprio il modulo e la mancanza di gioco, abbiano rappresentato la nota dolente di Torino. I problemi sono sempre gli stessi. Italia che macina, giro palla importante ma senza costrutto e per un’ordinata Macedonia pochi pericoli. Il modulo, termine che Ventura non vuol sentire nominare, invece conta. Azzurri che in fase di possesso si schierano con un 3-4-3 mascherato in un 3-2-4-1, con i due in mezzo, Paolo e Gagliardini, che con poca assistenza fanno fatica, mentre in fase di non possesso l’Italia si dispone con un 5-4-1 manco davanti avessimo i più forti al mondo. Il gioco esce fuori solo a tratti, più per l’estemporaneità delle giocate dei singoli che non per una interpretazione corale. Si tranquillizzino, ma non troppo, i tifosi del Milan. Il Bonucci rossonero non è diverso da quello che ieri sera ha riabbracciato la sua vecchia Bbc, perché gli errori in fase di copertura continua a collezionarli e in un’ocasione (41′ del primo tempo) deve ringraziare Chiellini che toglie le castagne dal fiuoco salvando dopo una clamorosa indecisione dell’ex compagno che aveva messo Nestorovski nelle condizione di farci male. Chiellini che solo due minuti prima, aveva sbloccato il risultato, grazie ad una percussione di Insigne, taglio per Immobile che la rimetteva a centro area dopo lo juventino è stato bravo a farsi trovare pronto per la battuta a rete. Per il resto, poca roba se non un avvio spumeggiante della premiata Insigne-Immobile, doppio scambio al volo al 7′ con il napoletano che solo davanti a Dimitrievski si faceva ipnotizzare calciandogli addosso. E bisognava aspettare la parte discendente del primo tempo per rivedere un barlume di luce, prima con Insigne bravo a colpire di testa a centro area su centro di Parolo ma non altrettanto a trovare l’angolazione giusta con palla tra le braccia del poertiere e due minuti dopo (37′) con Zappacosta che in area controllava bene ma spavava fuori misura. Tutto qui il primo tempo. Un solo squillo e poco gioco. Vada per le assenze (De Rossi e Verratti in mezzo, Belotti in prima linea), resta il fatto che sarebbe migliorata la qualità, ma forse non l’intensità del gioco visto che in mezzo due (stavolta Parolo e Gagliardini) non possono bastare. Doppio cambio nella ripresa, dentro Rugani per Barzagi e Bernardeschi per Verdi. Pandev ha la palla buona, voleva fare gol a Buffon e per poco non lo castiga di testa. Ma il gol macedone arriva a 13′ dalla fine quando Trajkovski, attaccante del Palermo, raccoglie l’invito di Pandev e con un destro imprendibile fa secco Buffon. E finisce 1-1 con un’Italia che non c’è ma che sarà bene ritrovare al più presto per non avere sgradite sorprese agli spareggi, dove dobbiamo ancora qualificarci. Come dire, il Mondiale di Russia è ancora lontano.