C’è Inter-Atalanta a San Siro e la testa di Gasperini torna maledettamente indietro nel tempo. Appena tre giornate sulla panchina prima di essere scaricato troppo frettolosamente dalla dirigenza nerazzurra. E oggi si ritrova davanti la Beneamata che nelle ultime quattro partite ha sempre battuto, senza dimenticare che l’ultima è costata il posto a Frank De Boer. Gasperini non dimentica: “Volevo rappresentare una novità, io avevo le mie caratteristiche, ma credo che loro volessero mantenere le loro abitudini, il loro modo di giocare, di allenarsi. In quell’anno non potevano fare un grande mercato, volevano magari gestire quella stagione senza modificare niente. Io invece volevo far ripartire quella macchina con dei nuovi valori. Difesa a tre? Era considerato un insulto, non era da squadra europea. Sono dispiaciuto ma è stata un’esperienza che mi ha aiutato a crescere e diventare più forte”. Voleva fare belle cose all’Inter ma non ne ha avuto il tempo e oggi anche a Milano molti si interrogano alla luce dello straordinario campionato, oggi quinta un punto sopra i nerazzurri di Pioli. Gasperini crede nel suo calcio, e ancora oggi si chiede cosa avrebbe potuto combinare se avesse avuto il tempo di lavorare. Proverà a spiegarlo sul campo, senza rancore, ma con la voglia di portare sempre più in alto la sua Atalanta e il suo modo di fare calcio. Sulla sponda opposta c’è un Pioli gasato: “In palio ci sono tre punti fondamentali verso l’Europa – dice il tecnico dell’Inter – L’Atalanta gioca bene, è in grande condizione, la grande sorpresa di questa stagione. Un avversario che rispettiamo ma siamo pronti alla sfida. Giochiamo davanti ai nostri tifosi e vogliamo dare il massimo”. Pomeriggio particolare anche per Roberto Gagliardini che per la prima volta affronta da ex la sua Atalanta. Ingredienti importanti per un pomeriggio di grande calcio. Il via domani alle ore 15.