MADRID Nella capitale di Spagna in queste ore conta solo il derby. Quello di sabato sera alle 20.45 al “Vicente Calderon”, la roccaforte dei colchoneros, tra Atletico e Real. Una storia con ganti protagonisti pronti a scrivere il loro nome su una partita mai banale e con risvolti che vanno al di là della rivalità cittadina se è vero che sono state le protagoniste di due finali di Champions League nelle ultime tre edizioni della rassegna. E ha vinto sempre il Real. Ma tra gli attesi, grandi protagonisti del deby c’è uno che quando vede (bianco)rosso si esalta: Cristiano Ronaldo. Il fuoriclasse portoghese ha segnato ben 7 rigori nel derby di Madrid e vuole continuare a volare alto e ritoccare il suo personale bottino fatto di 15 reti in 25 partite disputate. Lui quando vede la porta dei colchoneros è come il toro nell’arena, carica. Sette rigori messi a segno, che fanno otto con quello messo a segno lo scorso 28 maggio al Meazza ed ebbe un peso specifico non indifferente perché fu l’ultimo della serie e regalò ai blancos l’Undecima Champions League nella storia del grande Real. E dopo quel rigore si lasciò andare ad una esultanza liberatoria, togliendosi la maglia. All’Atletico non la presero bene, quasi un affronto sotto gli occhi del Cholo Simeone che sabato dovrà inventarsi qualcosa per arginare il prossimo Pallone d’Oro. Lo dicono le cifre perché dalla stagione 2011 a oggi, Cristiano ha sempre timbrato il cartellino nel derby. Occhio poi a Courtois che dovrà calibrare bene i piazzati di CR7, visto che in due occasioni il portoghese lo ha lasciato di stucco con due “giri” al bacio che hanno portato a 9 i gol su piazzato. Solo cifre, è vero, ma quando si tratta di Cristiano Ronaldo, uno nato per il gol, c’è da giurare che sono sempre destinate a crescere. Simeone e i suoi sono avvertiti.