Massimo Ciccognani
Per la Roma non è aria di andare in paradiso. Perde l’esordio di Madrid, e può starci contro i campioni in carica del Real, ma anche stavolta squadra molle, senza idee, identità, anima e cuore. Vince facile (3-0) il Real Madrid che passa sul finire di tempo con una punizione capolavoro di Isco, poi il raddoppio di Bale nella ripresa. Real padrone assoluto del campo, Roma costantemente in affanno nonostante qualche buona percussione, ma con gli errori di sempre. Una vera umiliazione. Non va. Sorprese al Bernabeu dove Di Francesco che opta sempre per il 4-3-3, lancia in mediana il classe ’99 Zaniolo accanto a De Rossi e Nzonzi. Confermato il reparto arrestrato e il tridente è lo stesso di domenica contro il Chievo ovvero El Shaarawy e Under al fianco di Edin Dzeko. Lopetegui si schiera a scpeccio con un 4-3-3 con Navas tra i pali al posto di Courtois, mentre in prima linea Isco preferito ad Asensio, affianca Bale e Benzema. E’ il Real, cpome previsto, a fare la partita, con Casemiro che agisce in mezzo a De Rossi e Nzonzi, sugli esterni vola il Madrid con Bale che mette subito in difficoltà Kolarov. Quattro minuti e subito due palle gol, la prima con Bale che si inserisce coi tempi giusti ma solo davanti a Olsen spara a lato, poi è bravo il portiere giallorosso a chiudere su Isco dopo una magia di Modric. Fatica la Roma sulla catena di sinistra dove El Shaarawy e Kolarov non ce la fanno a tenere Carvajal e Bale. Roma con il 4-1-4-1 in fase di non possesso. Giallorossi in chiara difficoltà anche se quando la Roma prova l’affondo, il Real non appare così solido. I soliti errori già evidenziati a Bilbao. E la Roma dovrebbe approfittarne per provare a far breccia tra i due centrali del Madrid. Roma schiacciata, Marcelo e Carvajal accompagnano l’azione, in mezzo palleggio pazzesco dei campioni d’Europa, la Roma fatica e non riparte disposta 4-2-3-1 in fase di possesso con Zaniolo trequartista e libero di svariare alle spalle di Dzeko. Il Real tiene meglio il campo, lo copre con autorevolezza, Ramos e Isco scaldano i guantoni di Olsen, finora il migliore. Roma abile in ripartenza ma quattro contro due, Under perde un tempo di gioco, niente da fare. Roma però troppo abbassata, lascia spazio al palleggio del Madrid che avanza con eccessiva facilità. Isco è un fulmine di guerra, si inserisce tra le linee con autorevolezza, guadagna una punizione e sul piazzato la trasforma con una pennellata che muore alle spalle di Olsen: Real avanti proprio allo scadere della prima frazione. Brutto contraccolpo per la Roma che ha preso gol proprio quando avrebbe avuto ben altra importanza andare al riposo ancorati sullo 0-0 iniziale nonostante la grande pressione e le occasioni create dal Real. Parte meglio la Roma in avvio di ripresa e Navas si guadagna il titolo di miglior portiere della passata stagione, deviando con la punta delle dita una conclusione velenosa di Under. Roma reattiva, ma al tempo stesso riemergono i limiti di quest’ultimo periodo, così il Madrid, dopo angolo romanista, va via in controgioco e Bale che controlla male e la manda fuori di poco poi lo stesso gallese centra in pieno la traversa. Quanti rischi per una Roma che continua a commettere gli stessi errori. Fuori Zaniolo che non ha nelle gambe i novanta minuti, dentro Pellegrini. Isco è l’uomo in più del Real, altra giocata pazzesca e palla in mezzo per Modric che si inserisce coi tempi giusti, Olsen salva tutto. E sono cinque le parate del portiere giallorosso. La Roma prova a scuotersi, Kolarov la mette in mezzo ed è bravo Navas ad uscire alla disperata su De Rossi. Roma che però si fa prendere in controgioco: altra imbucata di Modric in campo aperto per Bale che di collo pieno incrocia dove Olsen non può arrivare: 2-0 Madrid dopo neppure quindici minuti. La Roma fa flanella dietro mentre sale l’urlo del popolo di Madrid “como no te voy a querer”. La Roma difende male, il Real gioca la palla veloce senza che i blancos sbaglino un controllo. Fuori Benzema, dentro Asensio, l’altro gioiello di casa Madrid, mentre nella Roma torna Perotti al posto di El Shaarawy. Il Madrid è in totale controllo, il ritmo non è altissimo ma la Roma non la prende mai. Di Francesco cambia ancora con Schick dentro al posto di Nzonzi e 4-4-2 per i giallorossi che adesso debbono evitare di subire ancora. De Rossi è semplicemente immenso in una Roma a tratti imbarazzante, anche in un contropiede tre contro due con Schick che spara alle stelle su invito di Under. Pessimo l’approccio alla gara del ceco, impalpabile. Non c’è Cristiano Ronaldo, ma il nuove “sette” è Mariano Diaz tornato a Madrid dopo la stagione al Lione che entra a quindici dalla fine al posto di Bale. E Mariano è accolto dalla standing ovation del Bernabeu che in fretta sta dimenticando il fenomeno portoghese. Roma che prova a fare ma che dimostra di non crederci appieno. Tutto troppo facile per il Real con Olsen che si produce in un altro miracolo dopo la veronica di Asensio. Olsen che può nulla in pieno recupero sul gioiello di Mariano Diaz che chiude il conto, esalta il Real e condanna una piccola Roma. E finisce così. Non bastano un immenso De Rossi e uno straordinario Olsen (otto parate decisive), la Roma perde la prima. Può starci perdere a Madrid, quello che preoccupa sono gli errori del primo giorni ancora non corretti. Roma rassegnata, senza mai un cambio di ritmo, incapace di fare solletico al Real che pure ha giocato al piccolo trotto. Troppi problemi. Fisici e mentali. E visto il match di stasera difficile da risolvere. Nell’altra partita del girone pari (2-2) tra Plzen e Cska Mosca.