Non bella come nelle precedenti esibizioni, ma alla fine vincente. Così l’Inter conquista il trofeo “Naranja” battendo ai calci di rigore il Valencia. Nerazzurri compassati e appesantiti dai carichi di lavoro. Meglio si è espressa la squadra di Conte nel corso della ripresa con alcuni spunti degni di nota di Barella e Lautaro Martinez. Tra i migliori spicca il solito Sensi. Uno a uno al termine dei regolamentari: spagnoli in vantaggio con Soler nel corso della prima frazione, pareggio nel finale di gara con il rigore trasformato da Politano. Poi l’infinita lotteria dei calci di rigore: errore di Garay e decisivo il rigore trasformato da Bastoni. Finisce 7-6 per i nerazzurri.
Il Match Antonio Conte conferma il 3-5-2, con D’Ambrosio nel terzetto di difesa, Candreva e Dalbert sulle corsie di centrocampo e la coppia Lautaro-Politano in avanti. Lukaku, in attesa di trovare la miglior condizione, resta a Milano, così come Perisic, destinato alla partenza. Il Valencia, invece, si affida a Gameiro e Rodrigo in fase offensiva, supportati dal talento di Guedes e Soler, imprendibili nella prima frazione di gioco. Tempo di iniziare, infatti, e i due producono il primo brivido dell’incontro: l’ex Psg serve in mezzo con l’esterno e Soler, di prima, tira al volo e colpisce il palo. Lo stesso numero 8 si carica ancora i compagni sulle spalle e produce almeno altri due tentativi da gol. L’Inter non punge e soffre anche il movimento di Gameiro, pericoloso a sua volta dopo una palla persa dai nerazzurri nella propria trequarti. Sul finire di primo tempo torna a farsi caldo l’asse Guedes-Soler e questa volta arriva l’1-0: cross del primo e colpo di testa del classe ’97 che batte Handanovic e sigla il vantaggio. Nella ripresa la squadra di Conte cambia atteggiamento e prende possesso del campo, ma non riesce a perforare la difesa degli spagnoli, insidiosi a loro volta solo dalla distanza. Cillessen, subentrato a Domenech, non deve praticamente mai impegnarsi in nessun intervento degno di nota, fatta eccezione per una respinta con i pugni sul tiro violento da fuori di Lautaro Martinez. L’argentino lascia il posto a Esposito ed è proprio il 2002 a guadagnarsi il rigore a otto minuti dal termine: finta a rientrare e fallo netto di Cheryshev. Dal dischetto ci pensa poi Politano a ristabilire l’equilibrio e prolungare la sfida ai rigori, anche per merito di uno straordinario de Vrij, decisivo al 90’ nella ribattuta sulla linea, sul tiro a botta sicura di Cheryshev. Dagli 11 metri è Garay a commettere l’unico errore, con Bastoni che non perdona la conclusione successiva e consegna nelle mani di Conte il trofeo Naranja.