Gruppo F. Flop della Germania: il Messico fa l’impresa

dall’inviato Massimo Ciccognani

MOSCA La sorpresa, è come il Natale: quando arriva, arriva. Ed è arrivato con un regalo inatteso quanto bello, un regalo targato Messico che impreziosisce un mondiale finora scarno di emozioni. Ne fa le spese la Germania campione in carica che crolla sotto i colpi dei sudamericani, travolta dal ritmo forsennato di Lozano e compagni che hanno scaricato sui campioni tutta la loro voglia di mondiale. Decide proprio un gol di Lozano ed è un risultato meritato per quello che i sudamericani hanno fatto vedere, e sicuramente anche bugiardo per volume di gioco e occasioni create dai messicani. Troppo timida, impacciata, prevedibile la squadra campione che ha rischiato di subire più di un gol e che solo la mancanza di cattiveria nell’ultimo passaggio, l’ha salvata. E adesso, processi a parte, deve interrogarsi, perché troppe cose non sono andate. Sorride, e fa bene il Messico che esce dal “Luzhniki”” di Mosca con qualche certezza in più. Tedeschi col 4-2-3-1, tra i pali torna Neuer che pure quest’anno non ha mai giocato se non nelle ultime due amichevoli in nazionale. Ozil, Muller e Draxler alle spalle di Werner. Messicani con atteggiamento speculare col Chicharrito Hernandez in prima linea, tra i pali Ochoa con l’ex romanista Moreno centrale di difesa. Beh, il portierone tedesco fa capire da subito che l’infortunio alle spalle e in avvio in un paio di circostanze, vedi Herrera dalla distanza, blocca a terra con sicurezza. Non c’è niente di scontato, perche il Messico è ben messo con una cerniera in mezzo che impedisce alla Germania di monetizzare la sua offensiva. Gioca bene il Messico che anche in spazi stretti e sotto pressione esce sempre pulito palla al piede. E in controgioco la Germania soffre. Neuer va in presa a terra prima su un angolo maligno, poi è bravo a chiudere su una conclusione dalla distanza di Herrera. Hernandez gioca di sacrificio, si abbassa al momento giusto e fa salire la squadra. Germania lenta, prevedibile, Kroos prova a dettare ordine, Boateng ci mette i muscoli, Khedira neppure quelli , ma la velocità nella ripartenza dei messicani è impressionante. Dietro i campioni soffrono, Kimmick non ce la fa a tenere lo scatenato Herrera, Vela dalla parte opposta graffia anche se il Messico, che fa tutto bene, si perde al momento della concliusione. E ne spreca tante. Partita bellissima, Messico impressionante per velocità di esecuzione, Germania che balla. Sempre i sudamericani a fare la partita, la Germania costretta ad abbassarsi. I tedeschi sbagliano soprattutto nelle ripartenze. Khedira si addormenta, Lozano lo uccella e in tre tocchi va verso la porta, salta Hummels e chiude con un destro secco sul primo palo che brucia Neuer. Messico avanti, meritatamente. La Germania riparte, non ci sta, ma la manovra è stucchevole. Serve il guizzo, e allora se la prende sulle spalle Kroos, conclusione a botta sicura, Ochoa si supera e smanaccia sulla traversa, ma non basta perché è sempre il Messico a fare la voce grossa, addirittura devastante in controgioco. Vela si fa una cinquantina di metri palla al piede ma sbaglia il servizio per Lozano lanciato a rete. Quante occasioni perse dai sudamericani. Ancora Vela, la Germania trema e l’intervallo arriva al momento giusto per ricaricare le pile, ma che bel Messico e che partita, la più bella per intensità in questo avvio di mondiale. Germania che deve rivedere qualcosa, in mezzo non c’è filtro, soprattutto Khedira vaga come un’anima in pena. Messico autorevole e col grande rimpianto di essere avanti solo di un gol. Si riparte, Gewrmania sempre sotto ritmo e il Messico si adegua per non bruciare energie. Altra occasione persa, stavolta è il Chicharrito a sbagliare il passaggio. Colossale occasione persa. Fuori Vela, dentro Avarez, mentre tra i tedeschi entra Reus per lo spento Khedira. Germania adesso a trazione anteriore ma maglie larghissime e Messica che può pungere in controgioco, evitando però di sbagliare come fatto finora. Venti alla fine, fuori Lozano, dentro Jimenez, si copra il Messico mentre la Germania gioca il tutto per tutto e prende d’assedio l’area sudamericana. Messico adesso col 5-4-1 a difesa di quel gol di Lozano che sta facendo sognare i tifosi messicani. Ma la Germania spinge. Kroos prende il mano il boccino del gioco, Reus è entrato subito in partita e proprio il centrale del Madrid va vicino al pari cn una conclusione da fuori che muore sul fondo. Di poco. Adesso è un assedio tedesco, Messico troppo chiuso e vulnerabile in chiaro affanno. Dieci alla fine, il Messico ha dato e speso tutto, la Germania adesso gioca anche la carta Gomez e tutti davanti l’area di Ochoa con due soli difensori in campo. Tanto, c’è poco da difendere. Il Messico può solo provare a ripartire in controgioco, ma continua a sbagliare le conclusioni. Troppe regalate alla Germania che poteva esser giustiziata prima di questo rovente finale. Herrera è un gigante, ha ancora forza nelle gambe per andare a recuperare pallone in mezzo. E guadagna secondi, che sono oro per il Messico. Germania che attacca a pieno organico, con la forza della disperazione, Ozil si guarda spaesato intorno, Kroos prova a infondere coraggio ai suoi, mentre lo stadio, in larga parte occupato da tifosi messicani, comincia a scandire i secondi che mancano alla fine. Ma non è finita perché il veleno rischia di essere sempre nella coda. Gomez di testa colpisce come un principiante, poi Brandt con una sassata da fuori colpisce il palo esterno. Solo recupero, Ochoa anticipa Muller, Il Messico stringe i denti, Gomez si tuffa come un bambino che non vede l’ora di fare il bagno in piscina, ma l’iraniano Faghani non abbocca. Sussulti finale, il cuore in gola, è finita. Ed è clamoroso perché la vince il Messico, col cuore, con la caparbietà. La Germania s’è svegliata tardi ma ha rischiato troppe volte di prendere il secondo gol. Risultato giusto. IL Messico può sorridere, la Germania, cominci ad interrogarsi

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