Prima la Champions poi, la rifondazione

Tommaso Lamesta *

Quello di domenica allo Stadium, è stato un pari che ha confermato, purtroppo, che la Juventus non riesce più ad esprimersi, non riesce più ad essere quella del girone di andata. I campanelli d’allarme sono tantissimi: i giocatori non sono in grado di organizzare trame di gioco e di essere cinici sotto porta. Se c’è una parola con cui descrivere questo periodo in casa bianconera, quella più adeguata è “disordine”. Domenica non siamo riusciti a segnare un gol ad un Genoa che, quasi certo della aritmetica salvezza, è venuto a Torino con spensieratezza e leggerezza. L’unico elemento positivo è il ritorno all’imbattibilità da parte di Szczesny. Per il resto, non riesco a vedere miglioramenti in nessuna parte di campo. Spero che la dirigenza cominci a pianificare, una volta arrivata la matematica sicurezza della Champions, la prossima stagione in modo adeguato. Nel caso in cui società, così come io spero, dovesse continuare con Massimiliano Allegri, per vincere lo scudetto e fare bella figura in campo internazionale bisogna urgentemente intervenire sul mercato soprattutto per quanto riguarda il centrocampo, il nostro vero punto debole. Infatti, si è visto anche nel lunch match che vi sono dei meccanismi e dei movimenti che alcuni calciatori non sanno tuttora interpretare. Inoltre, spero di vedere in campo un Federico Chiesa più incisivo, per l’esattezza auspico ritorni l’esterno che ci ha portati alla vittoria dell’europeo.  Va aspettato perché nel caso in cui dovesse andare oltre questo periodo complicato, Federico può essere la soluzione per il finale di questa stagione. Sperando che i nazionali non si infortunino nelle loro partite, dopo la sosta bisogna ritornare a vincere e a convincere per dare un senso a questi ultimi mesi di campionato e per cercare di vincere l’unico trofeo disponibile: la Coppa Italia. Fino alla fine.

*Tifoso Juventus