La Storia siamo noi

LA ROMA VINCE LA CONFERENCE LEAGUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Stefano Sale *

Campioni. D’Europa. Vincitori della prima edizione della UEFA Conference League. Senza se e senza ma. Chi cerca di sminuire questo traguardo o è in malafede o semplicemente schiuma di rabbia. L’unica squadra italiana a vincere una competizione europea, l’ultima volta 12 anni fa, guardacaso guidata proprio da lui, il nostro leader, condottiero ed oggi profeta in patria giallorossa. Il divino Josè. L’unico ad averle vinte tutte. Quinta coppa nel suo incredibile palmares. La sua manita allo stadio di Tirana. Un vincitore seriale, ovunque. Tutto questo è Mourinho, quel povero vecchio bollito, deriso da tanti, quegli stessi che oggi salgono sul carro dei vincitori. Ne chiedevano la testa chissà per fare posto a chi,  forse il calcio champagne di Italiano o De Zerbi, dimenticando che negli ultimi decenni tutti quegli altri passati di qui avevano miseramente fallito, con squadre anche più attrezzate. In meno di un anno questo signore ha ricostruito una famiglia, la gente allo stadio, l’empatia e l’orgoglio romanista. Ma sopratutto ci ha portato il trofeo tanto agognato. Era l’unico in grado di riuscirci. La nostra speranza. E a differenza con le sue altre prestigiose vittorie, stavolta lo ha fatto con pochi mezzi a disposizione, una squadra non piena di campioni, ma in fase di costruzione. Le sue lacrime sono di gioia e consapevolezza, far felice i tifosi più belli del mondo, da troppo tempo disperatamente in cerca di vittorie. Questa coppa ha un sapore diverso e forse unico proprio per questo motivo. Roma aspettava tutto questo dal lontano 1961, dalla Coppa delle Fiere. Questo 26 Maggio riscatta parzialmente le finali del 1984 e 1991, ferite mai rimarginate. E cancella l’altro 26 Maggio, quello infausto. Da oggi diventa il nostro giorno da celebrare negli anni a venire, per buona pace dei laziali. Questo giorno verrà ricordato anche per la grande festa, la sfilata della squadra a bordo del bus, da Caracalla al Colosseo, un mare di tifosi giallorossi al Circo Massimo. Era destino. La storia, la cabala, le circostanze. Non poteva andare diversamente. Lo spartiacque tra il passato ed il futuro. Questa felicità immensa tra pianti di gioia e commozione ha pervarso tanti romanisti, specialmente quelli di un’altra epoca o generazione. Dallo scudetto dell’83 a quello del 2001. Dalle finali perse. Non eravamo più abituati. Il nostro pensiero è andato subito ai nostri cari e alla curva paradiso, chi ci ha guidato verso questa fede, per festeggiare questo evento straordinario da lassù, nello spirito che ci accomuna da sempre e che non ci lascerà mai. Vi vogliamo bene. Forza Grande Roma. Sempre.

*Roma Club Dublino, tifoso Roma

error: Il contenuto è protetto !!
P