Napoli, inizia l’era Spalletti: “Meritare l’amore della città e la maglia di Maradona”

Spalletti voleva i tre punti, ma anche uno stavolta va bene

Francesco Raiola

Iniziata ufficialmente l’era Spalletti a Napoli con la presentazione alla stampa del tecnico di Certaldo nel Konami Training di Castelvolturno. Presentazione scoppiettante di Spalletti che ha fornito tanti elementi interessanti e di spunto sul prossimo futuro del club partenopeo. Sulla discontinuità che ha caratterizzato la scorsa stagione : “Il Napoli è forte, sono curioso di entrarci prima possibile per capire quanto ne è consapevole, essere forte se non sai di esserlo a volte non completa il comportamento, di questo mi renderò conto strada facendo. Da quando me l’hanno detto, che sarei stato il tecnico del Napoli, non gli ho levato gli occhi di dosso mai, per cui mi piace, mi assomiglia e però bisogna andarci dentro”. Sul ritorno in panchina sotto il Vesuvio: “Qui sono stato contento dal primo momento, il Napoli è forte, la città è forte, completa il mio tour dell’anima, allenando a Roma la città del Papa, eterna, a San Pietroburgo la città degli zar, Milano la città della moda e dell’industria e Napoli ora e sono orgoglioso perché siederò la panchina dove ha giocato Maradona, il suo campo, e poi parlavo di tour dell’anima perché è la città di San Gennaro, dove calcio e miracoli sono la stessa cosa “. Sulla delusione della gente dopo la mancata qualificazione contro il Verona in Champions: “ “Abbiamo solo una strada, una sola risposta: i risultati. Non c’è altra strada. Ai tifosi quello che gli dai glielo rendono con gli interessi, è un progetto importante allenare qui. Mi piace lo slogan “sarò con te”, la canzone di battaglia di tante partite, mi piace particolarmente perché è un segnale, un grido d’appartenenza che non deve mai mancare nelle squadre e nello sport, ma è una mano che ti tende la città, forte, importante, che dovremo stringere forte per arrivare lontano, dimostrare di meritare questa maglia. E’ una squadra della città, sono quasi tutti tifosi azzurri, e quindi dobbiamo restituire l’amore della gente col comportamento e la disponibilità in campo”. Su Lorenzo Insigne e sui nazionali :”“Secondo me sarebbe meglio che io parli prima con lui, ma io ne parlo bene (ride, ndr) e non lo turbiamo. Io ci ho parlato con telefono, gli ho fatto i complimenti dopo un gol in nazionale, gli ho detto che a me farebbe piacere fare questo percorso con lui al mio fianco. Poi naturalmente ci sono altre questioni nel calcio e quelle le vedremo quando ritornerà. Gli faccio i complimenti, a lui, Di Lorenzo, per l’europeo spettacolare, ha fatto vedere più volte il suo marchio di fabbrica e faccio i complimenti anche a Di Lorenzo che è completo, forte fisicamente, presente, che si adatta a fare tutto in maniera di qualità. E pure alla nazionale, sembra più una squadra che una selezione di calciatori e stanno sempre nell’altra metà campo e non nella propria, molti allenamenti credo siano per fare gol ed un calcio offensivo, perciò complimenti anche se nell’ultima partita abbiamo visto il palleggio della Spagna, che è il migliore, anche se fino a quel momento l’avevamo fatto noi”. Sull’obiettivo Champions fissato da ADL : “Il presidente ha toccato i tasti giusti, deve mettere a posto i conti e puntare alla Champions. La prima caratteristica è di avere calciatori forti per entrare nelle 4 perchè ci sono grandi squadre, ma è chiaro che sarà la mia ambizione ed ossessione, Napoli ho letto che è la città che ha più napoletani in giro per il mondo ed è già il primo motivo per non restare fuori dell’Europa che conta. E’ venuto fuori che io terrei tutti quelli a disposizione e sarei contento così, ed era un tentativo anche per fare i complimenti a chi ha creato la squadra che è forte, poi sappiamo che per contratti in scadenza e Covid e altre questioni il prossimo Napoli qualche conseguenza e sarà differente dai precedenti, ma siamo qui per questo, per costruirne un altro altrettanto forte, i dirigenti lavorano per questo”. Su Gattuso: “Il presidente ha fatto bene a dire quando mi ha contattato, io gli ho dato la mia disponibilità, aggiungendo che avrei preferito partire dall’estate. Gattuso ha fatto un lavoro splendido, gli do merito, è una persona che conosco bene e so le sue idee, è un passionale, ci mette sentimento, per quello che può essere accaduto non lo so, è mancato un risultato ma per arrivare lì ne hanno vinte tante, ma a volte si resta fuori per la differenza reti e si dà colpa ad un gol ma hanno pedalato nel girone di ritorno anche se a volte si trovano squadre che probabilmente hanno meno da dire, a volte alcune non hanno proprio niente da dire ma fanno comunque grandi partite e bisogna pensare a noi, mettere in campo sempre il massimo”. Sul suo contatto personale con Emerson Palmieri per portarlo a Napoli: “Non posso rispondere a questa domanda, ma è possibile sia anche avvenuto”. Sull’attacco attuale e Osimhen: “Non vedo perché non dovremmo far bene con la rosa attuale, Osimhen rientra in questo discorso, attacca la profondità e siccome va di moda venirci a prendere col portiere, con la difesa sulla metà campo, alzano la linea e lui negli spazi ha grandi qualità, sa far gol, aiuta la squadra, copre quegli spazi e non li lascia agli altri, se li conquista da solo, è uno forte come Mertens, Petagna e ci vorranno un po’ tutti per arrivare in fondo, le distanze da colmare sono ampie”. Sulla conferma del 4-2-3-1: “Sì, 4-2-3-1 nella base, poi naturalmente nel calcio attuale le più brave hanno fatto vedere la qualità dei calciatori, quello conta, poi si modella col possesso, tutte ora occupano le piazzole sulla linea difensiva per minare la struttura difensiva. Le novità degli ultimi tempi vanno sullo spazio in trequarti, anche senza preoccuparsi della palla, perché lì l’alternarsi porta alla differenza, è una rumba di alternanza di posizioni per non dare riferimenti, mantenendo l’ampiezza, con la difesa a 3. In Italia siamo sempre stati attenti ad avere più uomini nella costruzione che avere calciatori in zona trequarti sopra la palla, a Coverciano parlano addirittura di costruttori ed invasori, l’Atalanta ci ha insegnato, ti manda tutta la gente subito lì, ma a noi dicevano quando perdi palla ho più uomini dietro che costruivano, ma loro hanno più uomini lì per riattaccarti e si fa meno metri. Ci si rende conto di potenziale e caratteristiche e poi si va”. Sulla città di Napoli : ““Ogni volta che sono venuto qui l’ho sempre trovata una città piena di iniziative, movimento, emozionante, non ci sono stati per lunghi periodi, ho ricevuto anche un premio a Castel dell’Ovo, amici a Ischia passando da qui, non sono adatto a viaggiare per Via Toledo di continuo, farò una vita molto focalizzata, in quelle strade voglio la felicità dei napoletani e noi possiamo dargliela“. Una promessa ad ADL e ai tifosi : “Solo l’impegno, mio e di chi è vicino a me. Con ADL d’impatto mi sono trovato bene, io mi trovo sempre meglio con chi dice ciò che pensa rispetto a chi pensa ciò che può dire e lui è uno che ti dice le cose in faccia e quindi sono a posto. Il matrimonio è lungo, spero sia lunghissimo, ma le cose bisogna farle bene, sempre ed ho i miei punti di vista che gli dico”. Sul prossimo ritiro : “Stiamo qui per 2-3 giorni per i test, le visite, tamponi Covid. I 7 degli Europei saranno in vacanza e verranno nella seconda parte a Castel di Sangro, per gli altri si calcola la regola dei 21 giorni e saranno a Dimaro. Mertens? L’ho sentito il giorno prima e dopo l’intervento e mi ha detto che voleva passare a salutare tutti, ma qualche giorno in più l’avrà perché avrà controlli post-operatorio”.

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