Maurizio Carfizzi *
Una stagione che doveva vedere il Napoli protagonista in campionato, dopo il primo anno di Ancelotti sotto il Vesuvio, rischia di essere già finita ai primi di novembre. La misura è colma. Un ambiente spaccato ormai in tre: squadra, allenatore e società, dove nessuno pensa ovviamente a chi ama questa maglia a prescindere, il tifoso napoletano. Ciò che è accaduto martedì sera con l’ammutinamento dei giocatori con il gran rifiuto al ritiro non ha precedenti nel calcio italiano. Professionisti che guadagnano fior di milioni non possono permettersi tali comportamenti e ribellarsi in questo modo al proprio datore di lavoro. In tal senso è da criticare anche Ancelotti, che nella conferenza stampa che anticipava la gara col Salisburgo ha pubblicamente criticato la scelta della società. Non è esente da colpe ovviamente lo stesso De Laurentiis che crede di gestire il Napoli come una ditta individuale, pretendendo di accentrare tutte le decisioni, avvalendosi solo dei fidi scudieri, Chiavelli e Formisano.