La vittoria di Bologna ha iniettato fiducia nell’ambiente giallorosso. All’orizzonte bussa però un altro impegno delicatissimo, all’Olimpico contro l’Atalanta reduce dal pari in rimonta contro la Fiorentina e intenzionata a tornare sulla cresta dell’onda. Pericoli che Paulo Fonseca non trascura. “Sarà una gara molto difficile, contro un avversario con delle caratteristiche specifiche. Una squadra di lotta, molto aggressiva e con davanti giocatori di grandi qualità individuali. Sarà una gara combattuta e con duelli fisici. Non dobbiamo esaltarci per quanto fatto, perché come ho sempre detto, è importante essere sempre equilibrati. Il passato è alle spalle, dobbiamo pensare alla prossima partita, non abbiamo conquistato niente, è presto per essere euforici. Non è per aver vinto 3 partite che abbiamo conquistato qualcosa. C’è ancora moltissimo da vincere e spero la squadra possa farlo e, come si dice sia in portoghese che in italiano, rimanere con i piedi per terra”.
E’ sempre più la Roma di due leader come Dzeko e Kolarov. “Sono due calciatori importantissimi per noi. Stiamo giocando diverse partite e vorrei farli riposare ma ora non è possibile. Hanno sempre risposto positivamente, sono grandi professionisti, atleti che curano la condizione fisica con professionalità e ne beneficia la squadra”.
Quella vista finora è una Roma camaleontica, capace di cambiare volto e passo da un tempo all’altro. “Fa parte del processo di crescita della squadra, del mio ambientamento al calcio italiano. Abbiamo cambiato qualcosa dopo il derby, gara che non mi era piaciuta. Cambiando alcune cose la dinamica è rimasta immutata e le cose sono andate per il verso giusto. Ora dobbiamo continuare a migliorare e a lavorare perché ogni gara fa storia a sé”.
Di formazione guai a parlarne. “Per quanto riguarda le scelte, vedrete domani. Farò alcuni cambiamenti, sono tutti importanti e nessuno è al di sopra della squadra. Ogni scelta è fatta in funzione di quello che ritengo essere il meglio per la squadra e per la partita specifica. Quello che conta è la Roma, è al di sopra di tutto e per fortuna in attacco posso fare diverse scelte avendo opzioni diverse potendo contare su giocatori tutti di qualità come Zaniolo, Kluivert, Pellegrini, Mkhitaryan. Cristante? E’ molto intelligente, capisce cosa voglia che faccia. Lui è un calciatore coraggioso, bisogna correre dei rischi, giocare sotto pressione in quella posizione, poi è forte difensivamente. Lui è forte quando controlla la palla, ha buona gamba, un buon passo, è tra i giocatori più importanti anche per il suo equilibrio tattico anche per i compiti che svolge in mezzo al campo. Io non guardo al passato, non mi compete. Quello che ho subito ravvisato è che il gruppo era molto unito, un gruppo forte e che lotta. C’è un bello spogliatoio e un bell’ambiente ed è venuto tutto in maniera naturale, iniziando a lavorare qui. Avere un gruppo forte e unito e fondamentale se si vuole vincere qualcosa. Mi chiedete sempre di Smalling, ebbene dico che è pronto e che domani giocherà. Il resto lo scoprirete al fischio d’inizio. Se mi sono italianizzato? Direi di si. Questo è un calcio totalmente differente, obbliga a essere elastici e malleabili. Ogni gara ha una storia a sé. Se un allenatore viene qui senza avere elasticità si sbaglia di grosso, è un calcio che ti obbliga a pensare a ogni dettaglio. Se uno pensa che sia sufficiente solo un determinato modo di stare in campo allora sbaglia. I principi generali vengono mantenuti, il rimanere propositivi, l’avere il possesso della palla e il giocare nella metà campo avversaria”.
Già, l’avversario. E domani c’è un’Atalanta che spinge molto. “Ilicic, Gomez e Zapata sono fortissimi. Dovremo stare molto attenti alle loro scelte, alle loro decisioni. Tutta la squadra deve essere coinvolta nella fase difensiva, nel pressing, poi ci sono delle questioni tattiche che non voglio affrontare in questa sede. Ogni partita fa storia sé e ci sono poi delle questioni che dettano la fase difensiva, il nostro modo di pressare e come lo facciamo. Abbiamo studiato bene l’Atalanta e non sarà, lo dico subito, una partita tra Fonseca e Gasperini. Lui ha grandi qualità, ha ottenuto molti risultati. Lui sta all’Atalanta, io alla Roma e faremo giocare al meglio le nostre squadre. So che in questi momenti si generano aspettative e momenti di euforia ma sono contrario all’euforia in questa fase. Si festeggia dopo una finale vinta o al termine del campionato. Sono molto realista: è vero che abbiamo vinto due gare consecutive ma domani sarà una sfida difficile, tutto il resto lo tengo fuori. Siamo all’inizio del campionato, la squadra è al quarto posto ma non abbiamo conquistato nulla. Dobbiamo affrontare la prossima partita con il massimo realismo. Dobbiamo lavorare forte per continuare a crescere, siamo solo all’inizio di una maratona lunga e difficile. Non possiamo rilassarci neanche un momento. Siamo tutti impegnati affinché nessuno devii da questa strada, una strada tracciata con umità e lavoro.”.