Domani Milan-Napoli. Gattuso: “Devo molto ad Ancelotti, ma voglio batterlo”

Simone Dell’Uomo

Giornate frenetiche a Milanello. Presentazioni e conferenze stampa, un Higuain che parte, un Piatek che arriva. Da una parte il cartello “Lavori in corso” per un Milan in costruzione, dall’altra una corsa al quarto posto che certamente non può aspettare una squadra che fin qui ha regalato assai poche certezze. Domani sera le luci di San Siro illumineranno un affascinante Milan-Napoli, sarà la prima di Carletto Ancelotti a San Siro da ex: “Se da giocatore ho fatto tutto quello che ho fatto lo devo a lui – spiega Gattuso – per larga parte di carriera sembravamo papà e figlio, un rapporto che andava oltre al mero aspetto professionale. Imitarlo è impossibile: puoi studiare le sue idee tattiche, ma come gestore del gruppo è inimitabile”. Chiuso l’aspetto sentimentale, si torna al pane quotidiano, il momento dei rossoneri: “A Genova abbiamo giocato un pessimo primo tempo, ma siamo riusciti a portare a casa i 3 punti. Domani un test fondamentali perché siamo giovani, una grande squadra come il Napoli può farci crescere. È cambiato tanto rispetto all’anno scorso: verticalizza di più, crea superiorità numerica. Non ci sarà Allan è vero, un giocatore importante, ma tra Hamsik e Zielinsky hanno l’imbarazzo della scelta. Dobbiamo fare una grande partita per portare a casa punti”. E domani il Milan ripartirà dal 4-3-3, Paqueta’ più mezzala che trequartista: “È un brasiliano atipico, come detto più volte molto preparato dal punto di vista tattico. Ha qualità incredibili, le farà vedere. Per avvicinarlo alla porta serve cambiare il sistema, in questo momento non siamo pronti”. Un pensiero al mercato, specialmente su quello in uscita, che vorrebbe le presunte partenze di Calhanoglu e Zapata: “Sto a posto così. Calha non parte, è un giocatore fondamentale per me. Le voci del Lipsia? Invenzioni giornalistiche! Zapata ha fatto benissimo, la società vuole rinnovare il suo contratto, il giocatore deve decidere”. Uno dei temi più importanti è senz’altro Piatek che domani debutterà, ma ancora non è chiaro se dal primo minuto o meno: “Porta entusiasmo, ha qualità importanti e gran voglia di far gol. Parla poco, sembra un robot, ma esprime già tutta la sua determinazione”. Ultima riflessione su Higuain, riflessione signorile, senza frecciate: “Ha fatto le sue scelte. Potevamo far di più per lui, come lui poteva far di più per noi. Ha sofferto molto le critiche, specialmente dopo l’errore con la Juventus: in quel momento cambiò qualcosa nella sua testa. Lo ringrazio per ciò che mi ha dato dal punto di vista personale, resta un grande campione, ma adesso è un capitolo chiuso, non ne voglio più parlare”.

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