Italia, Mondiale e Var: Gianni Infantino, presidente della Fifa, ne ha per tutti e non le manda a dire. “Da italiano dico che è tragico giocare un mondiale senza la nazionale italiana.Bisogna rimboccarsi le maniche, lavorare, fare le riforme necessarie per riportare l’Italia sul tetto del mondo anche nel calcio”. Premiato al Coni dal presidente del Consiglio Gentiloni in occasione della consegna dei Collari d’Oro, il numero uno della Fifa chiude alla possibilità di un ripescaggio. “Bisogna qualificarsi sul campo. Chi c’è ha meritato di esserci e noi dobbiamo rimboccarci le maniche, passare dalle parole ai fatti, lavorare e fare le riforme che sono necessarie per riportare il calcio italiano dove è giusto che sia. Il fatto che non vada al Mondiale è per tutti gli italiani una tragedia, sportivamente parlando,ma deve essere uno stimolo per ritornare più forti di prima”. Infantino ha poi allargato il discorso alle elezioni in Figc: La governance è importantissima, ovvio, bisognache chi dirige il calcio italiano abbia la possibilità doi prendere decisioni, di incidere nel movimento. Lo sappiamo tutti cosa va fatto in Italia, da anni si parla degli stadi, dei movimenti giovanili, della formazione. Bisogna trarre spunto da questa sconfitta per tornare ai vertici”. Anche sul Var, Infantino non ha dubbi. “Se con l’introduzione del Var si è eliminata la cultura del sospetto? Questa è una malattia molto italiana ma che non esiste. Il Var è una macchina bellissima che dà più giustizia e trasparenza al calcio. Per ora gli darei un bel nove. Bisogna guardare le decisioni che vengono prese grazie al Var – ha detto ancora Infantino – e alla fine sono decisioni giuste. Gli errori ci saranno sempre quando ci sono gli esseri umani, l’importante è evitare quelli clamorosi e gravi, e con il Var si evitano al 100%. Nel 2017, quando in pochi secondi tutti gli spettatori sanno se l’arbitro ha commesso un errore e l’unico che non lo sa è l’arbitro stesso perché glielo proibiamo noi, dobbiamo cambiare e il lavoro che si sta facendo in Italia è all’avanguardia, è eccellente. Ovviamene bisogna applicare il Var per i casi chiari – ha concluso il presidente della Fifa – e non per tutte le interpretazioni, e in questo senso aiuta a prendere delle decisioni giuste e vogliamo tutti la giustizia anche nel calcio”. Infine un ringraziamento per il premio conferitogli dal presidente del Consiglio Gentiloni. “È un grande onore e privilegio, prima di essere dirigenti siamo tutti tifosi: al presidente dico che siamo orgogliosi di essere italiani”.