Ancora due ore e poi sarà il derby di Madrid, l’ennesima di una sfida infinita tra Real e Atletico. Stavolta, come nel 2015 è semifinale (allora passò il Real con lo 0-0 del Calderon e l’1-0 del Bernabeu firmato da Hernandez), ma i tifosi del Madrid ricorderanno agli avversari soprattutto le due finali vinte, quella del 2014 a Lisbona e dello scorso anno a Milano. In entrambi i casi furono i blancos ad alzare la coppa al cielo. E proprio queste due vittorie saranno la gigante coreografia predisposta dal Bernabeu, tanto per ricordare agli avversari di sempre che il dominio in champions è blancos. Ma l’Atletico non ci sta tanto da protestare vivacemente non tanto con la dirigenza del Real quanto con la Uefa. I Colchoneros non gradiscono lo sfottò, di cui non si sa bene come siano venuti a conoscenza, e di qui la richiesta alla Uefa che approva l’esposizione degli striscioni, di non farlo esibire. Niente da fare, la risposta del massimo organismo europeo che non ha riscontrato nulla di offensivo, se non sana gogliardia, per cui non esistono i presupposti per vietarlo. Una brutta figura da parte della dirigenza dei Colchoneros che fuori dal campo ha già perso la prima partita. A tra poco per il terreno di gioco.