Real sul tetto d’Europa: battuto il Liverpool

Nella foto: il Real Madrid festeggiala conquista della Champions League (foto Matteo Gribaudi/Image Sport)

Gli inglesi fanno la partita ma non sfondano. Decide un gol di Vinicius. Madrid campione per la quattordicesima volta. Il trionfo di Carlo Ancelotti

Massimo Ciccognani

PARIGI E’ “italian job” anche in Champions League. Vince Carlo Ancelotti che a Saint Denis porta nuovamente il Real Madrid sul tetto d’Europa, portando in dote il 14esimo titolo dopo aver vinto a Lisbona la Decima nel 2014 dopo un digiuno che sembrava eterno. Battuto un Liverpool impressionante, che ha giocato una partita superba, l’ha dominata, ma non ha graffiato. E quando ha trovato il varco, ci ha pensato Courtois a tirare giù la saracinesca. Porta chiusa per una overdose di felicità. Sfida decisa in avvio di ripresa, dal gol di Vinicius che ha mandato in paradiso il Madrid e spedito all’inferno il Liverpool, che cercava la rivincita dopo la sconfitta di Kiev, sempre in finale, contro il Real. Ma la storia dice ancora Real e dice ancora Carlo Ancelotti: ha preso un Real indebolito dalle partenze di Ramos e Varane ma l’ha ricostruito nello spirito, nella determinazione, nella voglia di vincere che dalle parti del Bernabeu avevano smarrito. Ha eliminato Psg, Chelsea e Manchester City nella fase ad eliminazione diretta, e in finale domato il Liverpool. Il meglio d’Europa. No, perché il meglio d’Europa è Ancelotti e il suo Real. Esulta anche Florentino Perez che mette in bacheca la quattordicesima champions per la Casa Blanca. Ha vinto il Madri, colorando di bianco il cielo sopra Parigi. E che la festa comincia.

Le scelte di Klopp e Ancelotti

Stade de France esaurito in ogni ordine di posti per assegnare la Champions 2022. In campo Real Madrid e Liverpool. Ed è una parata di stelle, con le due formazioni allineate in campo con i migliori in rosa. Klopp con Salah Manè Diaz in prima linea nel suo 4-3-3. Dietro Alexander-Arnold, Konate, van Dijk e Robertson davanti ad Alisson. In mezzo la qualità di Konatè. Accanto a lui Henderson e Fabinho. Sciolti, magari ce ne fossero stati, gli ultini dubbi di Carlo Ancelotti. Modulo speculare. Davanti il tridente formato da Valverde, Benzema e Vinicius. Dietro davanti a Courtois, Carvajal, Alaba, Militao e Mendy. Centrocampo affidato all’estro di Modric, Casemiro e Kroos. Arbitra il francese Clement Turpin. Assistenti i connazionali Nicolas Danos e Cyril Gringore. Al Var, il francese Gérôme Brisard, assistito dall’altro francese Willy Delajod e dagli italiani Massimiliano Irrati e Filippo Melli. 

Disordini fuori lo stadio, partita rinviata di 37 minuti

Si comincia con un ritardo di trentasetta minuti, deciso dalla Uefa in quanto fuori Saint Denis c’è unche  caos pazzesco con la polizia francese che sta cercando, invano, di fronteggiare un numero sostenuto di tifosi del Liverpool sprovvisti di biglietto. Ne pagano le conseguenze quei tifosi che il tagliando d’ingfresso lo hanno, ma non riescono ad entrare nella bolgia che si è creata fuori lo stadio, con la polizia francese, per niente impeccabile, che ha cominciato a sparare lacrimogeni e spray urticante per disperdere i tifosi dei reds. Bruttissime scene, con la polizia che non riesce a fronteggiare la situazione e tanti tifosi, privi di biglietto, riescono a scavalcare i tornelli ed entrare all’interno dello stadio.

Il Liverpool fa la partita, gol annullato al Real

Fuori è ancora caos, ma la partita prende il via con ben 37 minuti di ritardo con le squadre spazientite dalla estenuante attesa.  Ed è subito Liverpool, con la squadra di Klopp che prende subito l’iniziativa, pressa alto quasi a togliere fiato alle ripartenze del Madrid che a tratti riesce ad ipnotizzare gli avversai, con un gioco più ragionato, cercando la prima occasione per allungarsi in controgioco. Ma il Liverpool sembra assatanato, gioca venti minuti che mandano in affanno la retroguatrdia di Ancelotti, con Manè che manda ai pazzi Militao. Tre occasioni nitide per i reds, con Coutois che smanaccia due conclusioni velenose di Momo Salah e alla terza lo salva il palo sulla conclusione radente di Manè. Il Liverpool domina, ma non graffia, con il Real attendista nella propria metà campo, non riuscendo quasi mai ad uscire. Ritmo blando, ragionato, troppo, dei Blancos che provano solo il controgioco. Al tramonto della prima frazione, trovano anche il vantaggio con il solito Benzema. Turpin si affida al var per comprendere se l’ultimo a toccare sia stato Fabinho oppure Vinicius e alla fine annulla per proprio perché a toccarla è stato il numero 20 di Ancelotti. Il tutto dopo un lunghissimo check. E all’intervallo è 0-0.

La sblocca Vinicius 

Si rimoncia con lo stesso tema tattico, col Liverpool a fare la partita. Ma il Real deve cambiare registro. Ma i rossi di Liverpool sembrano il diavolo in persona per quanto sono indemoniati. Il Real non ce la fa ad uscire, i disimpegni sono forzati e sempre preda del Liverpool che spinge ventre a terra. Ma il Real ha sette vite, soffre, sa stringere i denti, si difende con le unghie e al prino controgioco lineare trova il gol. La firma è quella di Vinicius allo scoccare del quindicesimo minuto. Il Real riparte attaccando lo spazio, gran giocata di Valverde che mette in mezzo un pallone velenossimo, con il brasiliano che sbuca alle spalle di tutti e gela Alisson e il Liverpool: 1-0 Real. 

Il Real tiene ed è campione

Adesso è un’altra partita, con il Real che non cambia atteggiamento visto il vantaggio, ma adesso è il Liverpool a doversi inventare qualcosa. Alexander Arnold sfonda sistematicamente a destra. Courtois si esalta a ncora andando a smanacciare sul sinistro di Salah. Dentro Jota per Luiz Diaz nel Liverpool che continua a spingere.  Liverpool vicino al pari ed è ancora Courtois a salvare sulla conclusione a botta sicura di Salah. Il Real sa soffrire e prova a chiudere tutti gli spazi, mentre Viniucius ci riprova, ma stavolta è stoppata al limite. Venti alla fine ed è un autentico assedio. Ma il raddoppio se lo divora il Real con Casemiro che appoggia male una palla ghiottissima. Doppio cambio nel Liverpool, dentro Keita e Firmino per Henderson e Thiago, con Klopp che si gioca il tutto per tutto a tredici più recupero dalla fine. Il Real è sotto assedio, Alaba spazza via una palla pericolosissima nell’area piccola. Courtois ci mette ancora le sue manone per spazzare in angolo una deviazione sotto misura di Jota e poi si ripete a stretto giro su Salah. Il Real si difende a oltranza e si affida al controgioco, e spreca ancora tre contro uno. Poteva esswere il colpo del ko per il Liverpool. Cambio per Ancelotti, forzato,  a sei dalla fine: fuori Valverde, dentro Camavinga. Tiene palla il Real, cambi gioco che spazientiscono il Liverpool che non riesce a graffiare. Courtois prende tutto e il Liverpool è in preda allo scoramento più totale. Dentro anche Ceballos nel Real per Modric a uno dalla fine. Sono cinque i minuti di recupero per le ultime speranze rosse, mentre il Real, col solito controgioco, brucia l’ennesima occasione per chiuderla. Poi Camavinga spara alto su invito di Benzema. Fuori Vinicius, dentro Rodrygo. Il Liverpool attacca a testa bassa, ma non sfonda e al quinto di recupero, Turpin dice che può bastare. Il Real è campione d’Europa per la quattordicesia volta. E Ancelotti torna nuovanente sul trono. Liga e Champions, di più nbon gli si poteva chiedere. Mastica amaron Klopp: il Liverpool ha fatto la partita, ma nel calcio, vince chi segna. Il Real, appunto. E stanotte, il cielo sopra Parigi, è Blancos. 

Nella foto: l’esultanza di Vinicius dopo il gol partita (foto Imago/Image Sport)