Robert Vignola
Il suicidio si materializza su un banale fallo laterale di disimpegno all’80’, ma affonda le radici nella superficialità con cui l’Inter affronta l’avversario di oggi. Il Bologna capace di fermare in trasferta Milan e Juventus sul pari, impone ad Inzaghi lo stop credendo fino in fondo nei suoi mezzi.
Al primo affondo l’Inter mette già la testa avanti, illudendosi della fuga. Perisic trova comodo il pertugio tra il palo e Skorupski. Il polacco esce coraggiosamente chiudendo su Barella, poi controlla a stento un tiro violentissimo e centrale di Dimarco. Lautaro e Skriniar cercano il bersaglio senza mira, in mezzo il Bologna è solo un tiro cross di Svanberg controllato da Radu, eppure recupera la fama di guastafeste ancor prima della mezz’ora: pennellata di Arnautovic che piazza l’inzuccata dell’ex, 1-1. L’Inter prova a ripartire dalle incursioni di Dumfries e Perisic, ma si ritrova con le certezze un po’ incrinate: Barrow dapprima esala uno straccio sul fondo, poi con un cross ritrova la testa di Arnautovic, ma Radu sorveglia. Una mischia in area rossoblù nel finale di frazione non cambia il pari.
Via ai secondi 45 con Dimarco che cerca di piazzare dal limite, con effetto troppo centrale. Skorupski deve fare gli straordinari sulla deviazione di testa di De Vrij. Ancora da calcio d’angolo Inter pericolosa con Correa, il portiere felsineo ribatte come può. Iniziano i cambi, saranno esiziali: Inzaghi si gioca la carta Dzeko per Correa e poi Sanchez per Dimarco, Gagliardini per Calhanoglu e Darmian per Dumfries, lo staff di Mihajlovic risponde con Soriano e Svanberg fuori per Dominguez ed Aebischer, poi Sansone per Barrow. L’Inter non ha però più lo smalto dei primi 20 minuti, mentre il Bologna sudando e sbuffando è sempre lì finché Radu confeziona un manicaretto che Sansone scarta mandando in visibilio il Dall’Ara con il più regalato dei 2-1. Il biscione ora sbava rabbia, D’Ambrosio in mischia trova Dominguez a respingerli il pallone. Forcing finale: Arnautovic, esausto, lascia il posto a Orsolini. L’Inter non ne ha più: sognava la fuga, dovrà inseguire.