Lippi nuovo dt all’insaputa di Mancini, fa arrabbiare il ct

Nella foto: Roberto Mancini (Foto Gino Mancini)

Un rapporto che sembrava saldissimo e di reciproca stima e affetto, quello tra Mancini e il presidente federale Gravina. La notizia, appresa a cose fatte, della scelta di proporre a Marcello Lippi il ruolo di dt azzurro, però, sta rovinando l’idillio. Sembrerebbe che al Commissario Tecnico non è piaciuto il fatto di essere stato tenuto all’oscuro della decisione della FIGC. Mancini non ha nulla contro il nuovo dt, gli ha solo dato fastidio non essere coinvolto in una decisione che lo riguarda direttamente, visto che in precisi ambiti, come quello che riguarda la ristrutturazione delle attività azzurre e le Nazionali giovanili, il neo dt potrebbe occupare spazi che prima erano di competenza dell’attuale Commissario Tecnico. Finora il rapporto tra Mancini e la FIGC è stato praticamente idilliaco. Anche la scelta di proporre di nuovo un ruolo federale a Oriali, che è in scadenza di contratto e aveva fatto l’atto formale di dimettersi, è stato molto apprezzato dal C.T. ed è l’ennesima prova del feeling con i vertici della Federcalcio. In via Allegri, comunque, sono convinti che l’eventuale ruolo di Lippi non vada a pestare i piedi a Mancini, che non ha gradito soltanto il fatto di non essere stato messo al corrente dell’incontro. Questa è stata l’unica ingenuità della Federazione, un’ingenuità in buona fede visto che non c’è, né da parte federale né da parte di Lippi, la minima idea di andare a interferire nelle questioni tecniche che riguardano la prima squadra azzurra. In realtà la FIGC vuole sposare l’idea di altre Nazionali, quella di avere come direttore tecnico una figura carismatica e di grande impatto mediatico. In più la Federcalcio sente di avere un obbligo nei confronti dell’allenatore Campione del mondo che già avrebbe dovuto ricoprire questo ruolo durante la gestione tecnica di Ventura ma poi era stato stoppato all’ultimo per la nota vicenda del conflitto di interesse legato al figlio procuratore. Ci sarà comunque presto un colloquio tra Gravina e Mancini a cui verrà garantita la totale autonomia tecnica nella guida della Nazionale.