Mancini: “Felici, ma adesso inizia un’altra storia. Andiamo a scoprire chi siamo”

Massimo Ciccognani

PALERMO Nove gol in una partita, non succedeva da una vita. Esattamente dal 1948. Ed il primo pensiero di Roberto Mancini, va al ct avversario. “C’è dispiacere per il tecnico dell’Armenia. Ho sentito quello che ha detto e mi dispiace tanto. È una partita presa bene, i cambi che abbiamo fatto volevano vedere che ci sono. Hanno fatto bene. Il continuare a fare gol è una cosa molto positiva. Ci fa piacere avere vinto dieci partite del gruppo, è difficile vincerle tutte”.

Tu chiamala se vuoi, euforia azzurra. Mancini frena. “Siamo felici di quello che abbiamo fatto, che la gente si sia appassionata. Questo è fondamentale. Ci fa piacere l’atmosfera di Palermo e dei tifosi. Da domani è finita, siamo stati bravi. Da domani si inizia un’altra storia. Di migliorare con le poche amichevoli, quattro, per capire chi sono i ventitré. I giocatori ci sono, più di 30, sarà difficile fare la scelta”.

La lingua batte dove il dente vuole e Mancini si proietta lontano. “Non abbiamo provato molto, abbiamo bisogno di riprovarla. Vedremo cosa riusciremo a fare nelle amichevoli di marzo, se sono due squadre di livello alto sarebbe buono. Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, quelle migliori di noi. Adesso inizia la seconda fase. Poco tempo a disposizione dopo la fine del campionato? Noi ora dobbiamo fare il programma con quello che abbiamo. Stiamo cercando di organizzarci nel miglior modo possibile, pensiamo positivo. Abbiamo quel tempo lì, sfrutteremo quello”.

Italia vincente, tutte rose e fiori. “Sì, ma è successa una cosa particolare, vincendo tutte le gare del gruppo, con una squadra che non aveva molta fiducia. Credo che la gioventù abbia dato qualcosa, la gente si è affezionata perché sono ragazzi giovani, di tante squadre, con qualcuno più esperto. Ha giocato bene e mantenuto il livello alto. Credo sia questo il motivo”.

L’abbraccio di Palermo difficile da dimenticare. “Prendo la residenza qui, ahahah. L’atmosfera quando si viene qui è ottima, lo stadio è perfetto per giocare. Se il campo è buono è ottimo, è una città dove credo che la Nazionale abbia sempre avuto delle soddisfazioni”.

Grande Italia e un Zaniolo straordinario. Per Mancini non è un attaccante. “Io credo sia centrocampista, perché se fa gol poi ho anche altre alternative. Io l’ho messo in avanti, nel ruolo che fa nell’ultimo anno. Nel secondo tempo ho cambiato per vedere come funzionava. Alle volte gioca di istinto, mentre a metà campo c’è bisogno di pensare un po’ di più”.

E adesso, proiettandoci verso Euro 2020, l’Italia fa paura. “Non lo so. Io dico che ci sono squadre che sono più forti perché sono più avanti di noi del lavoro. La Francia ha vinto il Mondiale, è giovane. La Spagna uguale, il Belgio negli ultimi 5-6 ha sfornato una serie di giocatori straordinari. Poi credo che per gli altri è meglio affrontare qualcun altro rispetto all’Italia, per il passato che ha. Noi stiamo crescendo, tutti. L’under21 ha vinto contro la Spagna, che poi ha vinto, poi è stata sfortunata, altrimenti avrebbe vinto l’Europeo. Se i giocatori tipo Orsolini, Zaniolo, Tonali, crescono velocemente avremo giocatori per il Mondiale molto bravi”.

L’Italia del calcio, è l’Italia dei giovani. “Dovrebbe esserlo, per tutti, non solo per i calciatori”.