E’ stata la rivelazione del campionato con il Bologna. Lui è Riccardo Calafiori, tra i preconvocati di Spalletti per Euro 2024. Subito un ringraziamento al Bologna. “A Bologna posso dire solo grazie, fin dal primo giorno abbiamo vissuto un’atmosfera bellissima, l’ultima partita contro la Juventus è stata incredibile e non mi aspettavo così tanta gente quando abbiamo girato la città col pullman, anche perché era una qualificazione in Champions, non un trofeo”.
Un carriera segnata da un infortunio e poi quell’addio alla Roma. “Ormai dall’infortunio sono passati sei anni, ma la mia reazione è sempre stata quella di tornare in campo, non ho mai pensato che avrei smesso. Sul mercato non rispondo: coi miei ex compagni ho un bellissimo rapporto, sono cresciuto lì e sono stato molto bene, questo lo posso dire. Sono successe una serie di cose e poi è andata così, ma non punto il dito contro nessuno. Con Mourinho all’inizio ho anche giochicchiato, poi sono andato al Genoa ed è andata male. Nel frattempo a Roma sono salite le quotazioni di altri giocatori, è emersa la possibilità Basilea e sono andato lì”.
Basilea il punto di partenza. “Il miglioramento più grande è stato quello fatto dal punto di vista mentale, ho ragionato come se non fosse cambiato nulla dal Basilea alla Serie A, seppure quello italiano è un campionato molto più competitivo. Mi sono impegnato tantissimo. Quella di Basilea non fu una scelta propriamente mia, fui quasi obbligato perché era l’unica squadra rimasta e fui costretto ad andare lì. Però dal primo giorno mi sono ricreduto, lì ho trovato quella continuità che mi è sempre mancata giocando trenta partite”.
E poi la definitiva esplosione con Thiago Motta. “Sono migliorato dal punto di vista mentale, in un calciatore è tanto importante questo aspetto, va allenato almeno tanto quanto quello fisico. Ho sempre avuto una buona personalità con la palla, ma con Motta ho proprio esagerato. Mi ha sempre chiesto di giocare palla al piede, senza paura di sbagliare anche se qualche errore l’ho commesso, per lui non era un problema. Cerco di rubare un po’ in giro da tutti, ma qui c’è Bastoni che è devastante, cerco di prendere qualcosa da lui”.
Nazionale molto diversa da quella che ha vinto l’Europeo tra anni fa. “E’ cambiata parecchio e questo credo possa essere un punto di forza, l’innocenza di essere giovani e non pensare troppo credo possa essere un punto di forza. Quanto a me saper fare due ruoli, la duttilità credo sia un punto a mio favore. Poi vorrei avere la tua sicurezza sul fatto di andare all’Europeo: non sono così sicuro, ma mi alleno tutti i giorni per questo”.