Roma d’Europa

Stefano Sale *

Monumentale. La Roma spazza via il Milan anche nella gara di ritorno e raggiunge la quarta semifinale consecutiva in Europa, la quinta in sei anni.  E questa contro i rossoneri non era scontata per niente. Ma facciamo un passo indietro.  In mattinata esce la notizia ufficiale del rinnovo di Daniele De Rossi alla guida tecnica della squadra. Nulla di eclatante per quanto mi riguarda. Non poteva essere altrimenti. Ma la tempistica. Non ero convinto fosse la mossa giusta a poche ore dalla sfida, per l’attenzione mediatica ed il contorno,  distrazioni e concentrazione. Ebbene, niente di tutto ciò è accaduto, anzi. La squadra e tutta Trigoria già sapeva. Tutti erano carichi a pallettoni. Pronti, via, la squadra subito a mordere, col piglio giusto,  11 soldati, ognuno con i suoi compiti, senza paura. Mi aspettavo esattamente l’opposto, un Milan agguerrito subito all’attacco, ed invece siamo noi a  sferzare subito il colpo ferale, ancora lui, il prode Mancio a ribattere in rete dal palo clamoroso preso da Lorenzo. Poi la sgroppata di Big Rom ed il colpo da biliardo di Paulo. Due a zero dopo 20 minuti e pratica quasi archiviata. Ma ci pensa il simpatico arbitro ad espellere Celik per un fallo da cartellino giallo a centrocampo. Soffriamo in 10 per il resto dei 60 minuti ma senza neanche troppi patemi. Anzi, nel secondo tempo rischiamo noi di segnare ancora due volte in contropiede. È un Milan spuntato che non ci crede più, che forse mai ci aveva creduto, una pressione sterile bloccata senpre dai nostri eroi in tutte le zone del campo, da El Sharaawy inesauribile a rincorrere tutto e tutti, a Pellegrini ispirato tuttocampista anche in soccorso alla difesa delle corazze Mancini, Llorente Smalling. Giganti. Con le dighe Paredes e Bove in mezzo. Tammy solo davanti. Tutti hanno dato il fritto. Ma è anche vero che in un paio di circostanze la fortuna ci assiste con dei rimpalli clamorosi che ci evitano di prendere gol. Non è la prima volta che certi eposodi ci girano bene da quando c’è De Rossi al timone, ma forse perchè aiuta solo gli audaci. Alla fine festa tutti in campo con Evan N’Dicka. Ora in semifinale ci tocca il Bayer Leverkusen, deja vù, già sistemato da Mourinho l’anno scorso. Stessa situazione. Con la variante di essere fresco campione della Bundesliga. Non hanno mai perso quest’anno. Xabi Alonso è l’alter ego di De Rossi. Ma adesso pensiamo a riposare. Lunedì col Bologna ci giochiamo l’accesso alla Champions. Basterà arrivare quinti. Serve fare un ultimo sforzo. Poi penseremo ai tedeschi. Avanti Roma!

  • Roma Club Dublino, tifoso Roma

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