La verità aveva torto

Stefano Sale *

Un bell’incentivo per i simulatori. Questo ha sentenziato Chiffi, l’ennesimo arbitro italiano in vena di protagonismo.  Naturalmente questo solitamente avviene quando c’è la Roma di mezzo. Non fischiare un fallo così plateale solo perchè Zaniolo non è rimasto a terra, è qualcosa che sa di scientifico. Un rigore solare negato che inevitabilmente cambia tutta la prospettiva di questa partita maledettamente stregata. Il tutto comincia con l’infortunio a Dybala durante il riscaldamento. Il nostro talismano, l’uomo più in forma. Mourinho così è costretto a cambiare assetto poco prima di scendere in campo. Poi le statistiche. Ventuno tiri verso lo specchio avversario, contro solo quattro degli atalantini. Mourinho che prende il rosso per invasione di campo e vivaci proteste, 6 giocatori nerazzurri ammoniti, De Roon che ne meritava uno in più ma rimane in campo. Possesso palla, duelli vinti,  corner e quant’altro, giallorossi nettamente superiori per 90 minuti. Alla fine, un gol per loro e zero per noi. Putroppo tutto questo non basta per giustificare una cocente sconfitta. Buttata via la grande possibilità di rimanere a un punto dalla vetta ma soprattutto arriva un ridimensionamento per quanto riguarda la crescita mentale della squadra. Un’occasione perduta malamente. Questa partita era importante non perderla, anche un punto sarebbe andato bene, visto il valore dell’Atalanta. Si continua a manifestare una certa latitanza in campo da parte di qualche giocatore, Pellegrini e Abraham in primis. La squadra non gira bene, mancano diversi automatismi, non c’è intesa tra il centrocampo e chi guida l’attacco. Troppi passaggi sbagliati, poi cross e conclusioni negli ultimi metri. E non copriamo bene quando dobbiamo accorciare centralmente, uno tra Matic e Cristante doveva. Il gol di Scalvini è da brividi considerando che ha avuto tutto lo spazio ed il tempo per colpire. Ottima invece la linea dietro, con Smalling e Ibañez sicuri nelle chiusure. Zaniolo invece è parso troppo ruspante, parte dalla trequarti come un treno quasi sgomitando, ma con la presunzione di scartare tutti ed arrivare in porta. Poi quando veramente ci arriva la mira è spesso sbagliata. Due volte Nico s’incaponisce cercando il penalty, che non c’e. Abraham invece, ancora sottotono, riesce a tirare addosso al portiere una palla che tutti avevamo già visto dentro. Così anche Celik. Tammy non sta passando un buon momento ma confidiamo in una sua ripresa. Ma neanche tanto chi lo ha sostituito. Benino il Gallo, ha lottato e recuperato palloni anche se non ha mai puntato la porta, molto meno l’uzbeko Shomu che in pochi minuti si divora due gol incredibili nei minuti di recupero. Questo per ricordare che la qualità sottoporta deve migliorare, tanto. Adesso la forbice s’allarga davanti in classifica e l’autostima non è più la stessa. Dopo la sosta nazionali sarà l’Inter ad ospitarci al Meazza. I nerazzurri milanesi, insieme alla Juve, non se la passano cosi bene. Mister Mourinho sarà squalificato e non sarà in panchina, così eviterà di commentare la partita da grande ex. Sarà in tribuna. L’importante è che ci tiri fuori da un altro possibile guaio. Ma servirà ben altra Roma. Forza.

*Roma Club Dublino, tifoso Roma

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