Dramma Italia: azzurri fuori dal Mondiale

Nella foto: Marco Verratti (foto Daniele Buffa/Image Sport)

Massimo Ciccognani

PALERMO Come nel peggiore degli incubi, l’Italia è di nuovo fuori dal Mondiale. Perde in casa gara1 degli spareggi, facendosi battere a Palermo dalla Macedonia del Nord che al 93esimo, indovina il gol della domenica: macedoni allo spareggio decisivo con il Portogallo (3-1 alla Turchia). Italia a casa a testa bassa. Per il secondo mondiale di fila, dopo quello mancato di Russia 2018, gli Azzurri saranno costretti a guardarlo dal divano di casa. Amarezza, ma anche la consapevolezza che novanta minuti a testa bassa, non sono bastati per fare quella miseria di gol che ci avrebbe garantito l’ultimo atto. Nel calcio vince chi segna. Lo ha fatto la Macedonia.

Mancini sceglie…Mancini

Difesa inedita per il tecnico azzurro. Con Bonucci ancora out e Chiellini appena recuperato, si affida alla coppia centrale formata dall’interista Bastoni e dal romanista Gianluca Mancini. A destra c’è Florenzi, Emerson Palmieri dalla parte opposta. Tra i pali Gigio Donnarumma. In mezzo confermati Barella, Jorginho e Verratti. Tridente offensivo nei piedi di Berardi, Immobile e Insigne. Tribuna per Belotti e Zaniolo. Out anche Scamacca. Macedoni in campo con un atteggiamento molto prudente, un 4-4-2 estremamente di copertura. Il Ct. Milevski si affida a Dimitrievski tra i pali, S. Ristovski, Velkovski, Musliu e Alioski nei quattro dietro. In mezzo Churlinov, Bardhi, Ademi, eNikolov. Tandem offensivo affidato a Trajkovski e M. Ristovski. “Barbera” esaurito per la Nazionale, un affetto incredibile: sono in 34.129. Direzione di gara affidata al francese Clement Turpin. Per caricare la Nazionale, sul maxischermo del “Barbera” le immagini salienti del trionfo a Euro2020.

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L’Italia domina ma non segna

Un primo tempo complicatissimo, con assoluto dominio degli Azzurri che però non monetizzano. Difesa ad oltranza dei macedoni che pensano solo a non prendere gol per affidarsi a qualche sporadico controgioco. Si giocano i primi quarntacinque minuti nella metà campo macedone, con l’Italia che ci prova con Emerson, Immobile, Barella, Insigne, con ghiottissima occasione per Berardi  che non sfrutta un grossolano errore del portiere macedone, ma a porta vuota calcia troppo debole permettendo allo stesso Dimitrievski di recuperare la posizione. Non un buon primo tempo nonostante il dominio. La Macedonia solo in una circostanza, con una leggerezza di Mancini, decisivo il recupero di Florenzi su Churlinov. Intanto all’intervallo a Oporto, Portogallo avanti 2-0 con la Turchia (Otavio e Jota).

Serve pazienza per scardinare la difesa macedone. L’Italianon è però affatto bella. In mezzo, nopnostante il dominio, solo Verratti riesce a dare impilso alla manovra, con Jorginho troppo lento e Barella impreciso. Davanti l’Italia non graffia, tira molto ma il portiere ospite non deve faticare oltre misura. L’Italia riparte di slancio nella ripresa ma deve aspettare tredici minuti per avere una ghiotta palla gol, ma Berardi calcia altissimo. Doppio cambio nella Macedonia: Fuori Ademi e Nikolov, dentro Askovski e Spirovski. Immobile è ingabbiato da due marcantoni dai quadricipi gonfi e straripanti, i lanci lunghi non fanno per noi. E allora ecco che Immobile viene lanciato nello spazio, ma si decentra e perde l’attimo. Ancora Berardi, gran controllo, ma viene murato in angolo al momento della conclusione. Fuori uno spento Insigne, dentro Raspadori. Ylmaz accorcia per la Turchia e riapre la partita di Porto. L’Italia è tutta nella metà campo macedone, ma non sfonda. Ci provano Raspadori, poi Mancini, senza fortuna. E i minuti passano e alla fine ne mancano appena quindici.  Doppio cambio per Mancini che inserisce Pellegrini e Tonali, fuori Immobile e Barella. Raspadori alto di poco, con l’Italia che continua a spingere ventre a terra. Ultimi assalti: dentro Chiellini e Joao Pedro fuori Berardi e Mancini. Il cronometro dice che mancano solo cinque minuti di recupero. Ma la beffa si materializza al minuto 93 quando Trajkovski inventa un diagonale maligno che si infila a fil di palo. Uno a zero Macedonia, mani nei capelli degli azzurri. Ci prova l’Italia con la forza della disperazione, va fuori di nulla una conclusione di Joao Pedro. Finisce qui, esulta la Macedonia del Nord, l’Italia è fuori dal mondiale  per la seconda volta di fila. 

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