Augusto Riccardi
TORINO Quattro vittorie di fila in campionato, e adesso la Juve vuole alzare l’asticella. Massimiliano Allegri alla vigilia della sfida del Meazza contro l’Inter, mette sempre i nerazzurri in pole per il titolo. “L’Inter è ancora la favorita per lo scudetto. Dzeko sa giocare a calcio e fa gol, con Lautaro sono una bella coppia. L’Inter è forte, Barella è cresciuto tantissimo, Brozovic è diventato un giocatore serio. L’Inter è ancora la più forte del campionato, per questo secondo me è la favorita, e per noi è un test importante contro una squadra forte. Sarà una bellissima serata, ci saranno circa 60 mila spettatori, si ritorna a vivere un certo tipo di partite in un altro modo, con tante aspettative da parte nostra, dell’Inter, di tutti i tifosi. Verrà fuori una bella partita fra due squadre importanti. Per me è emozionante, gli allenatori allenano per queste sfide, stimolanti, belle da vivere. Hanno il vantaggio che si preparano da sole”.
La convinzione di Max è che quella di domani “non sarà decisiva. E’ una partita che ci permetterebbe di fare un salto in avanti, di allungare la striscia di risultati. Le stagioni si decidono negli ultimi tre mesi, anche se poi a fine febbraio bisogna essere lì, non a 27 punti. A livello di classifica era però più decisiva quella con la Roma”.
Sulla formazione antri Inter, lascia ancora aperti alcuni dubbi. Deciderà domani a ridosso del match. “Dybala sta bene ed è a disposizione, ha fatto due allenamenti con la squadra. Siamo quasi al completo, è importante, abbiamo un bel pò di partite da qui alla sosta e ho bisogno di tutti, come in Russia dove chi è entrato è stato decisivo”.
Una Juve che vuole crescere nell’atteggiamento, soprattutto dopo la partenza di Ronaldo. “Non è vero che Juve è più a suo agio quando non deve fare la partita. In allenamento tutti devono lavorare per non sbagliare neanche un palla, poi in partita è impossibile. Ma ci sono dei momenti in cui facciamo errori tecnici singoli che non vanno fatti e su cui bisogna migliorare. E’ chiaro che quando hai calciatori come Ronaldo che fa 30 gol in una stagione, è normale che la squadra si appoggi a lui. Essendo partito Cristiano, ognuno ha più responsabilità e bisogna trovare gol su tutti i giocatori che abbiamo”.