Vogliamo sognare

Salvatore Savino*

Come uno splendido veliero che solca le onde alla scoperta di terre misteriose e sconosciute, il Napoli domenica riprende la sua navigazione, dopo una breve sosta obbligata in porto, e deve farlo spiegando subito le vele, lasciando alle inseguitrici solo il modo di guardare la scia di schiuma sulla superficie. Spalletti, finora splendido nocchiero, avrà di certo messo barra a dritta verso la linea , ad oggi sconosciuta, dell’orizzonte. Quando bisogna affrontare una lunga traversata , è fondamentale la gestione dell’equupaggio: tutti gli uomini a bordo devono saper fare il loro ruolo, devono aiutare il compagno in difficoltà , devono avere cieca fiducia nel loro comandante. Il periodo che sta per cominciare vedra’ la squadra azzurra impegnata in un tour de force serrato e per alcuni aspetti decisivo: avremo subito il Torino, poi l’andata , già quasi decisiva, con il Legia Varsavia, la sfida con Mourinho all’Olimpico, e poi Bologna, Sassuolo, il ritorno in Polonia, il derby con la Salernitana. Il tutto in soli 21 giorni, poi la nave azzurra tornerà in porto a rimettere a posto le vele prima di correre verso Inter, Lazio , Atalanta…

Queste partite a cavallo tra ottobre e novembre daranno la certezza della rotta che possiamo seguire: la terra sconosciuta su cui approdare sarà quella del tricolore ? Oggi è il momento di dimostrarlo, di far vedere a tutti che il veliero azzurro non teme le tempeste, i tentativi di ostacolarne la navigazione, gli scogli affioranti che ne minacciano lo scafo. Quali sono nella realta questi ostacoli? Stranamente, in questi giorni, si scrive e si parla del rinnovo di Insigne, del dualismo Ospina – Meret, di presunti lamenti di calciatori meno utilizzati, e , dulcis in fundo, qualcuno è arrivato a scrivere non solo l’attuale valutazione di Osimhen, ma persino quali club lo avrebbero quasi già praticamente acquistato. Il Napoli deve evitare questi scogli che potrebbero danneggiarlo, rallentarne la corsa. Come in ogni veliero che si rispetti, ad evitare gli ostacoli ci vogliono le vedette. Ecco, questo devono fare i tifosi del Napoli, stare di vedetta, vigilare che nulla ostacoli il nostro volare sulle onde, seguire i gabbiani che aprono la strada verso il porto sicuro. Bisogna essere uniti, marinai di uno stesso equipaggio, non si deve cadere nell’errore di dividersi, di seguire i canti ammalianti di sirene che vogliono fermarci davanti al mare di Sorrento come l’eroe di Itaca, o anche di lasciarsi impaurire dal silenzio di altre sirene, come quelle di Kafka, che magari cercheranno di mettere a tacere eventuali, possibili, voci a cui invece si dovrebbe dar modo di esprimersi. Verranno le tempeste, si anneriranno i cieli rombanti di tuoni , ma se la nave azzurra sarà unita, compatta, affronterà i marosi senza timore, e avrà la prua sempre puntata verso la meta .   

Siamo napoletani, siamo sognatori, siamo inclusivi, aperti a tutti, senza distinzioni di classe o colore della pelle, abbiamo un sogno nel cuore, come recita un celebre coro da stadio, e vogliamo viverlo senza doverci porre confini, vogliamo, come marinai, seguire le stelle e raggiungere il nostro sogno, ci vogliamo credere, ed allora mi sovviene una frase della grande artista messicana Frida Kahlo, che potrebbe rappresentare il momento dei tifosi azzurri:

” Non far caso a me, io vengo da un altro pianeta, io ancora vedo orizzonti dove tu vedi confini “.

*Scrittore, tifoso del Napoli

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