Inter, 6 proprio bella: travolto il Bologna

Massimo Ciccognani

MILANO Facile come bere un bicchiere d’acqua. L’Inter si divora un Bologna molle e senza idee, toccato subito a freddo e incapace di rialzarsi. Per niente soddisfatto Mihajlovic. Al Meazza finisce 6-1 per effetto dei gol di Lautaro, Skriniar e Barella nel primo tempo, Vecino e doppietta di Dzeko nella ripresa. Di Theate il gol della bandiera. Tutto troppo facile per la formazione di Inzaghi che gioca bene, dimentica il Real e il pari in rimonta subito domenica scorsa a Marassi contro la Samp e travolge un Bologna che si è acceso a tratti. Ma non poteva bastare davanti ai campioni d’Italia, cinici e spietati. Che alla prima occasione hanno colpito e mandato in frantumi il castello tecnico tattico ideato dai felsinei. Per mezz’ora la banda MIhajlovic ha retto il confronto, ma una volta subito raddoppio e terzo gol prima dell’intervallo, è letteralmente sparito dal campo, per poi trovare al tramonto del match il gol della bandiera di Theate. Vittoria di peso per i nerazzurtri che stasera ritrovano la vetta della classifica, in attesa delle risposte che domani daranno Milan e Roma e lunedì il Napoli.

Le scelte di Inzaghi e Mihajlovic

Dimenticare il Real. Simone Inzaghi cambia qualcosa rispetto all’Inter di Champions. Contro il Bologna, Inzaghi sceglie la coppia d’attacco tutta argentina composta da Lautaro Martinez e Correa. Sulla corsia destra Dumfries dal 1′. Vecino al posto di Calhanoglu, affaticamento per Vidal che non è disponibile. Mihajlovic si affida all’ex interista Arnautovic, con Sansone-Soriano-Skov Olsen alle sue spalle. Inter con il solito 3-5-2: Skriniar, de Vrij e Bastoni davanti ad Handanovic, quindi Dumfries e Di Marco esterni, Barella, Brozovic e Vecino in mezzo. Davanti Lautaro e Correa. Mihajlovic cin il suo 4-2-3-1: tra i pali Skorupski; De Silvestri, Medel, Bonifazi e Hickey sula linea dei quattro di difesa, Dominguez e Svanberg intermedi. Skov Olsen, Soriano e Sansone alle spalle di Arnautovic.

Solo Inter: 3-0 all’intervallo

Parte fortissimo l’Inter. Ai nerazzurri bastano sei giri di lancette per mettere la freccia: il vantaggio lo firma Lautaro che raccoglie un centro al bacio di Dumfries e solo a due metri dalla porta, non ha difficoltà a mettere dentro. Il raddoppio alla mezz’ora con Skriniar che corregge in rete di testa un angolo di Di Marco. E terzo gol a stretto giro con Barella che ha riflessi felini e quasi da terra la piazza. Ma che giocata Dumfries, bravo a sfondare a destra, palla respinta in qualche modo da De Silvestri proprio sui piedi del centrocampista della nazionale che se la ritrova addosso e la mette dentro. Gioca bene e diverte la formazione di Simone Inzaghi. Davanti Lautaro è ispirato, un po’ meno Correa. La differenza in mezzo la fa Barella che recupera palloni, tampona e costruisce. Dietro, il solito Skriniar a giganteggiare in una difesa che ogni tanto qualche rilassamento se lo concede. Il Bologna non è dispiaciuto nella prima fase della gara e almeno fino al raddoppio è rimasta incollata all’Inter. Ha avuto due buone occasioni sulla stessa azione. Soriano, in controgioco, non ci ha pensato due volte e ha calciato di Potenza di sinistro trovando i guantoni di Handanovic e poi Sansone, all’altezza del dischetto ha spedito fuori di poco. Correa si ferma prima del raddoppio (trauma contusivo per il Tucu), lasciando il campo a Edin Dzeko. E due minuti dopo il raddoppio di Skriniar ha tagliato le gambe al Bologna che dietro si è prestata alla difesa monca (tre e mezzo) che ha favorito il gol del vantaggio nerazzurro con De Silvestri avanzato. Poi il terzo gol ha di fatto chiuso la partita. E’ festa Inter

Vecino cala il poker, manita Dzeko

Il Bologna ha orgoglio, Arnautovic non arriva di poco a finalizzare un controgioco, poi Lautaro spacca la traversa. Ancora Dumfries che sfonda a destra e mette a rimorchio per il Toro che di prima intenzione sfiora il poker. La traversa ancora balla. Skorupski si salva di pugno su Di Marco, e il poker arriva a stretto giro con Vecino. Contropiede guidato di Di Marco, palla in mezzo che lisciano in molti, Vecino si ritrova la palla tra i piedi e da quella distanza non può fallire: 4-0. Il Bologna è un pugile suonato, Dentro Barrow, Vignato e Dijks, fuori Sansone, Svamberg e Hickey. Il copione non cambia perché i nerazzurri giocano con la forza dei nervi distesi e il Bologna è una barca che affonda, facendo acqua da tutte le parti. E così arriva anche il quinto gol, e la firma è quella di Edin Dzeko. Bonifazi va a vuoto e l’ex Roma con la punta del piede trova la manita. Ma non è finita perché Dzeko decide di mettersi in proprio e da posizione defilata, all’altezza della linea di fondo, inventa un gol pazzesco per il 6-0 dell’Inter. Partita bella che archiviata e Inzaghi ne approfitta per dare spazio a chi gioca meno. Così fuori Martinez, De Vrij, Brozovic, Bastoni, dentro Sanchez, Ranocchia, Gagliardini e Kolarov, mentre Mihajolovic richiama Dominguez, dentro Van Hooijdonk. E fino alla fine solo accademia, con l’Inter paga del risultato acquisito, con il Bologna che nel finale trova con Theate il gol della bandiera che non cancella l’amarissima serata. Finisce 6-1 al Meazza e buonanotte ai suonatori. L’Inter vola in testa al campionato in attesa della risposta di Milan, Napoli e Roma. Per il Bologna, una serata da incubo, con gli uomini di Mihajlovic che hanno fatto nulla per meritarsi una serata di gloria.

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