Verso Belgio-Italia. Martinez. “De Bruyne e Hazard, nessuna pretattica. Decidono i medici”

Massimo Ciccognani

MONACO DI BAVIERA I dubbi Roberto Martinez, tecnico del Belgio, rimangono e saranno sciolti sono a ridosso del calcio d’inizio. De Bruyne e Hazard sono in forse, magari pretattica, ma il ct, sgombra il campo da facili illazioni. “Come sapete non sono stati in grado di allenarsi oggi, mancheranno altre 24 ore e sono positive per il recupero. E’ una corsa contro il tempo per prendere una decisione. Il fatto che mangino tre pasti al giorno è importante, poi vedremo domani. Se è pretattica? No, l’approccio è quello di avere i giocatori a disposizione. Siamo in modalità torneo: se non ci fossero domani, vorremo averli a disposizione dopo. Non si tratta di arroganza: per Eden è difficile, è un infortunio muscolare. Poi è un problema al legamento per De Bruyne, è un altro tipo di infortunio. E’ una decisione dello staff medico, non calcistica. La prenderemo solo quando avremo sentito lo staff”.

Martinez ritrova Roberto Mancini e la famosa vittoria ai tempi in cui allenava il Wigan nella finale di FA Cup, resta ancora il suo fiore all’occhiello. “Se mettiamo la finale in un contesto, ovvero la competizione più famosa del calcio europeo, dove una squadretta come il Wigan ha battuto il Manchester City, sì. E’ la magia del calcio inglese, è un’ispirazione per tutti”.

Domani c’è Belgio-Italia, altra storia. “Giocano le due squadre più forti in questo torneo. Abbiamo vinto 14 gare tra fase a gironi e torneo, c’è riuscita solo la Germania. E’ un peccato giocarci ai quarti di finale: è un peccato per entrambe giocare contro adesso. Abbiamo rispetto per l’Italia, è una grande squadra. Con grandi individualità, c’è tanta abnegazione, sono molto forti, pressano, sono dinamici, difendono come squadra. Se dovessi mettere in risalto una qualità è il modo in cui giocano. E’ il merito dell’allenatore che sta facendo un ottimo lavoro. Difesa alta, accetta le sfide nell’uno contro uno, accetta questo. Nel calcio moderno si sa adattare ma non ha perso lo spirito delle nazionali del passato. Sono imbattuti da 31 gare, noi abbiamo abbiamo esperienza e siamo pronti per raccogliere i risultati”.

Inutile dire che questa Italia è figlia di Roberto Mancini. “E’ un tecnico tattico, ha forgiato questa mentalità vincente al Manchester City. C’è la sua mano dal punto di vista psicologico, la sua competitività. Abbiamo visto i suoi concetti in questa Italia, giocano alti, aggressivi, sono dinamici in fase di pressing ed è la loro qualità migliore”.

De Bruyne vuole esserci, sarebbe un peccato perderlo per questa gara. “Kevin è il miglior numero 10 al Mondo, ogni allenatore vorrebbe averlo a disposizione ma devi avere dei giocatori al 100%. Lo scopriremo solo domani, ora è difficile saperlo. Eden e Kevin hanno fatto programmi personalizzati, ci sarà una decisione domani. Siamo cresciuti tantissimo. La gara contro il Portogallo ci ha insegnato molto. Quando si affrontano i campioni d’Europa e di Nations League, aver chiuso la gara senza prender gol è segno che abbiamo difeso bene. Però ci sono sempre delle cose che vorremmo migliorare. Noi allenatori non siamo mai contenti: abbiamo passato il turno ma vorremmo migliorare. Mi è piaciuto l’approccio, però, nonostante abbiamo perso dei singoli importanti. Ora sfidiamo la squadra più forte con 14 successi di fila, nonostante l’ultimo sia arrivato ai supplementari”.

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