Il 4 maggio 1949 il calcio italiano conosce una delle più grandi tragedie. L’aereo che portava il Grande Torino a casa da Lisbona, dove i granata tornavano da un’amichevole contro il Benfica, si schiantava contro il muraglione del terrapieno posteriore della Basilica di Superga, sulle colline torinesi. Morirono tutte le 31 persone a bordo: la rosa del Torino, 18 giocatori, 3 dirigenti, 2 allenatori, il massaggiatore, tre giornalisti e quattro membri dell’equipaggio. Quel Torino era la squadra più forte d’Italia e una delle migliori del mondo, vincitore di quattro campionati consecutivi e prossimo a vincere il quinto. La squadra, inoltre, componeva la stragrande maggioranza dell’ossatura della Nazionale, arrivata persino a schierare 10/11 di quel Torino. Nei giorni successivi la tragedia lo Stato proclamò lutto nazionale e il giorno dei funerali vennero stimate circa 300mila persone.
Questi i nomi delle vittime:
Giocatori: Valerio Bacigalupo, Aldo Ballarin, Dino Ballarin, Emile Bongiorni, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Ruggero Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Maroso, Danilo Martelli, Valentino Mazzola, Romeo Menti, Piero Operto, Franco Ossola, Mario Rigamonti e Giulio Schubert.
Dirigenti: Arnaldo Agnisetta e Ippolito Civalleri
Allenatori: Egri Erbstein e Leslie Levesley
Giornalisti: Renato Casalbore, Renato Tosatti e Luigi Cavallero
Equipaggio: Pierluigi Meroni, Celeste D’Inca, Celeste Biancardi, Antonio Pangrazi.