Cuore Lazio: doppio Immobile e Correa rimontano l’Atalanta. All’Olimpico finisce 3-3

Guglielmo Guidi

ROMA Emozioni e gol all’Olimpico. Lazio e Atalanta chiudono sul 3-3 un match semplicemente rocambolesco, con i bergamaschi avanti di tre a venti dalla fine e ripresi nel ruggito finale biancoceleste. Un punto d’oro per la squadra di Inzaghi, due punti persi per quella di Gasperini incapace di gestire tre gol di vantaggio (era già successo lo scorso anno sempre all’Olimpico contro la Roma), sprecando la possibile vittoria che avrebbe significato primo posto in classifica. Primo tempo dominato in lungo e largo dalla Dea, chiuso sul sul 3-0, con la doppietta di Muriel e la rete di Gomez e in mezzo tante altre occasioni, ma soprattutto una prestazione sontuosa. Irriconoscibile la Lazio, mai in partita. Cambia il volto e il copione della gara a venti dalla fine, quando l’Atalanta arretra troppo il baricentro e permette ai biancocelesti di credere nella rimonta. I biancocelesti riaprono la gara e trovano la rimonta grazie ai due rigori di Immobile e al gol di Correa. Quante emozioni, gioia Lazio e rimpianto Atalanta, che non rimpiange l’assenza di Zapata con un Muriel in grande forma e autentico trascinatore dei nerazzurri. L’autore dei primi due gol dopo poco più di venti minuti giocati prima controlla e imbuca di destro mentre cinque minuti dopo batte una punizione in mezzo all’area su cui nessuno interviene e così la palla finisce in rete. La firma sul terzo gol è di Gomez, abile a entrare in area e firmare il gol che gela ulteriormente un Olimpico incredulo che accompagna con fischi e cori il rientro negli spogliatoi: nel mirino i giocatori e il presidente Lotito. Lazio impalpabile, mai in partita, neppure lo straccio di un mezzo tiro in porta. La squadra di Inzaghi cambia completamente volto nella ripresa, ma per rientrare in gioco deve aspettare la parte discendente della ripresa. L’Atalanta si abbassa e la Lazio prende campo. Palomino stende Immobile e guadagna il rigore che vale l’1-3 a venti dalla fine. La speranza biancoceleste si materializza appena sessanta secondi dopo quando Correa si fa perdonare del penalty sbagliato a Bologna e firma il 2-3. Partita riaperta e finale convulso, risolto in pieno recupero gtrazie ad un secondo calcio di rigore, ottenuto e trasformato ancora da Ciro Immobile. Finisce 3-3, con l’esultanza del popolo biancoceleste e la rabbia di Gasperini perché i suoi all’Olimpico hanno gettato al vento la ghiotta occasione di prendersi la testa del campionato.

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